Primo giorno di viaggio. Ci svegliamo in Croazia dopo aver viaggiato per tutta la notte.
Sono le sei, la nave attraccherà tra poco più di un’ora mentre gli altoparlanti iniziano a gracchiare di lasciare le cabine e ci invitano a raggiungere il bar, già aperto per le colazioni.
La nostra cabina è pervasa dall’aroma inebriante del caffè che esce dalla moka elettrica mentre il monta latte sta svolgendo il proprio lavoro per permetterci di iniziare la giornata con un buon cappuccino. La colazione comprende anche frutta fresca, gallette con nutella o marmellata di albicocche del nostro albero, latte, cereali e vari tipi di merendine. Mangiamo, ci prepariamo e possiamo prepararci per sbarcare.
Lo sbarco da un traghetto in bici è sempre terribile; siamo in piedi accanto ai nostri mezzi che aspettiamo di uscire circondati da una miriade di auto e moto accese che ci asfissiano con i loro fumi di scarico.
Siamo a Spalato e non abbiamo ancora deciso se iniziare a pedali verso sud o saltellare da un’isola all’altra per poi rientrare nel continente vicino al confine con quel brevissimo tratto di costa appartenente alla Bosnia ed Erzegovina.
Un breve confronto tra noi e poi è deciso. Passiamo dalle isole. Pedaleremo qualche chilometro in meno e faremo qualche bagno in più. Dopotutto siamo in vacanza.
Visiteremo prima l’isola di Vis, o Lissa in italiano. Acquistiamo i biglietti per il primo traghetto disponibile. Alle 9:00. Due ore e mezzo di navigazione e siamo nell’isola più lontana dalla costa croata.
Vis è l’isola più misteriosa e selvaggia delle circa cinquanta isole abitate della Croazia. Utilizzata come rifugio e base della resistenza durante la Seconda Guerra Mondiale, per contrastare l’occupazione dell’esercito tedesco, dagli anni ‘50 fino al 1989 è stata una base militare dell’esercito jugoslavo. Questo isolamento unito alla distanza dalle coste croate ha contribuito a mantenere l’isola incontaminata venendo definita dal WWF “ultimo paradiso naturalistico del Mediterraneo orientale”.
Durante la navigazione cerchiamo le spiagge da visitare e soprattutto un posto dove dormire. Non ci sono campeggi, non è possibile fare campeggio libero e i prezzi sono tutt’altro che popolari. Inoltre nel piccolo paese di Vis non ci sono posti disponibili per quattro persone. Troviamo un appartamento dall’altro lato dell’isola. Dobbiamo percorrere circa 12 chilometri e superare un dislivello di circa 300 metri, il che non ci spaventa, se non fosse che domani mattina abbiamo l’imbarco alle 5:30. Intanto prenotiamo senza impegno questo appartamento, poi vedremo quando saremo a terra se sarà possibile trovare una soluzione migliore.
Attracchiamo nel porticciolo in fondo ad una baia. Davanti a noi il paesino di Vis, su un lato il monastero di San Girolamo con il suo campanile regala uno scorcio da cartolina.
Sbarchiamo velocemente. Il paese è minuscolo, ma carino con le case in stile mediterraneo.
Pedaliamo tra le stradine strette. I turisti, seppur presenti, non sono così numerosi da rovinare l’atmosfera unica di pace e serenità che si respira.
Discutiamo sull’ora a cui mettere la sveglia, considerando il fatto che il traghetto parte alle 5:30, che dobbiamo percorrere 12 chilometri con un discreto dislivello, fare colazione e caricare le bici.
Inizia la salita, subito ripida. 16%. I dubbi che avevamo prima, per Micky si fanno certezze. Non ha la minima intenzione di andare a dormire dall’altro lato dell’isola.
Facciamo qualche tentativo chiedendo in giro, ma senza successo. Proviamo allora a prenotare un piccolo monolocale per due persone nel centro del paese e a due passi dal porto. Dalle foto sembra carino e sufficientemente spazioso per ospitare quattro persone: ovviamente due si noi dovranno dormire per terra. Andiamo all’indirizzo indicato nella prenotazione e spieghiamo ad una signora gentile e disponibile che non abbiamo trovato altre soluzioni e non abbiamo grossi problemi ad adattarci. Ci sorride, ci spiega come fare la mattina per il check-out e se ne va.
Dopo aver sistemato bici e bagagli non ci resta che visitare e goderci un po’ l’isola. Come i veri turisti, per visitare più possibile in un tempo limitato, noleggiamo due scooter. Due fantastici Aprilia Typhoon.
Prendiamo subito la strada che sale fino alla sommità dell’isola per poi scendere dalla parte opposta. La nostra meta è la baia di Stiniva. Il panorama salendo è mozzafiato. Il paese di Vis appare ancor più un gioiello tra il verde della vegetazione e il blu del mare.
Arriviamo nei pressi della baia. La discesa è decisamente impegnativa. Un sentiero molto ripido corre per circa cinquecento metri tra rocce scivolose e sassi.
La fatica è ripagata una volta arrivata nella baia. È meravigliosa con la sua piccola spiaggia di ciottoli bianchi, protetta da monumentali scogliere a picco sul mare. Un ristorantino-cocktail bar che si sposa con l’ambiente senza disturbarlo offre un valore aggiunto al luogo.
Ci sistemiamo in un angolino e ci immergiamo nell’acqua fresca e cristallina della baia. Una nuotata fino al mare aperto per ammirare la spiaggia attraverso la piccola insenatura.
Arriva il momento della risalita. Piano piano torniamo agli scooter. Prima di tornare verso Vis Niccolò fa alzare in un volo il drone per qualche ripresa aerea del luogo.
Torniamo alla nostra casina. Per stasera è prevista la festa annuale di paese. Una doccia e siamo fuori. Passeggiamo lungo il porticciolo turistico tra ristorantini ed enormi yacht.
Cena tranquilla a base di una tipica torta al formaggio con vista sulla una band ingaggiata per la festa paesana in competizione con la banda di Vis. A seguire, prima di andare a letto un ottimo, ma carissimo gelato.
Siamo a casa. Sveglia impostata alle quattro, moka pronta per fare il caffè e band che ci canta la buonanotte in croato.
Domani continueremo la visita di queste splendide isole della Dalmazia centrale.