È la vigilia di Natale, da queste parti un giorno come tanti altri. Noi siamo a Phitsanulok, una media città a circa quattrocento chilometri a nord di Bangkok. Una città antica, per breve tempo capitale del Regno di Trailoknat durante il periodo di Ayutthaya.
Come tradizione stiamo decorando il nostro albero di Natale a tema, quest’anno fatto con due foglie di banano. Non vorremmo mai che Babbo Natale, passando sopra la Thailandia, e non vedendo il nostro albero di Natale, si dimenticasse di noi.
Ci svegliamo di prima mattina in un hotel a sud di Sukhothai. Una colazione a base di zuppa di riso con carne e un bicchiere latte è quel che ci vuole per iniziare bene la giornata. L’hotel è in ristrutturazione, e, come al solito, siamo i soli ospiti della struttura, fatta eccezione degli operai che hanno il compito di riportare l’hotel all’antico splendore.
Le pratiche di preparazione delle bici e la partenza dall’hotel sono osservate attentamente da chi è in attesa di iniziare il turno di lavoro. Ce ne andiamo salutando e ci immettiamo subito in una strada a grande percorrenza che seguiremo per trentanove chilometri. Siamo in una grande pianura; attraversiamo pochi paesi pedalando per lo più in mezzo alle risaie. Il paesaggio è cambiato rispetto al nord del paese; lì viaggiavamo in strade più piccole, villaggi minuscoli, montagne e foreste.
Cerchiamo di tenere un passo spedito. Phitsanulok ha un paio di luoghi che meritano di essere visitati. Ci concediamo solo una sosta per la merenda. Una stazione di rifornimento in stile autogrill può fare al caso nostro. Ne usciamo con latte di soia, latte e tramezzini.
I chilometri scorrono, la strada è molto trafficata; le risaie si estendono fino oltre l’orizzonte ed i contadini sono impegnati nei campi. Assistiamo all’aratura di una risaia, che ci ricorda una esibizione di sci d’acqua lungo il campo allagato. La semina invece avviene per mezzo di una specie di soffia foglie che, insieme all’aria, spara i semi. Ci fermiamo a osservare la lavorazione di questi immensi campi, ancora in gran parte manuale, e riflettiamo sulla vita non facile di chi li coltiva.
Entriamo in Phitsanulok, il traffico ora si fa soffocante e il livello di attenzione deve essere massimo. Auto e motorini sembrano seguire delle traiettorie dettate dal caso e noi ci sforziamo per prevederne le mosse e decidere da dove passare, se fermarci o continuare la marcia. La prima tappa è il Wat Phra Si Rattana Mahathat. È il principale complesso templare della città, e al suo interno possiamo ammirare il Phra Buddha Chinnarat, una statua di un enorme Buddha dorato, la più venerata della Thailandia.
Indossiamo un paio di pantaloni lunghi per rispetto, ed entriamo due a due per non lasciare bici e bagagli incustoditi. Prima il Miche e Micky, poi Dudu ed io. Il complesso è formato da più edifici sacri, bianchi e rossi con rifiniture dorate. Buddha dorati, altari, tappeti rossi e incensi impreziosiscono gli edifici. Monaci dalla testa rasata vestiti con una tunica arancione sono raccolti in meditazione. Il corpo principale del complesso contiene il grande Buddha dorato. Un cartello posto all’ingresso ci avvisa che è possibile scattare foto soltanto in ginocchio. La grande sala, affrescata con scene di vita quotidina del Buddha, è affollata di fedeli: chi prega, chi scatta foto, chi ammira l’immensa e antica statua. Su un lato un monaco impartisce la benedizione. Durante la benedizione il Miche sembra folgorato sulla via di Damasco.
Ci dirigiamo ora verso l’hotel nel quale trascorreremo la notte. Sicuramente è la sistemazione più elegante e più occidentale trovata fino ad ora.
Lasciamo le bici, e, dopo un passaggio alla stazione per avere conferma degli orari del treno che prenderemo domani, andiamo a visitare la fonderia dei Buddha. Qui sono realizzati la maggior parte dei Buddha del paese oltre che varie divinità induiste. Girando tra i capannoni vediamo le persone che lavorano alle statue, dalla saldatura dei vari pezzi appena usciti dai calchi, alla rifinitura, fino alla lucidatura. Compriamo delle piccole statuine di Buddha, una campana come regalo alla nostra casa e ce ne andiamo. Giriamo un pochino per le vie del centro prima di tornare in hotel. Dobbiamo ancora fare l’albero di Natale, la doccia e i bimbi un po’ di compiti.
Cena ad un chioschetto a base di noddles con pollo per il Miche, noddles con maiale, pollo e anatra per Micky e Dudu e riso con anatra e curry per me. Non ci resta che andare a letto presto, nella speranza che passi Babbo Natale. Noi siamo stati buoni tutto l’anno!
Comments
1 commentoGiovannella
Dic 25, 2018Il piccolo Budda……..ecco perché tanta saggezza!!!!!