Il lago colpisce per la sua acqua cristallina, che invita a fare un bel bagno. Io e Dudu, già il primo giorno sfidiamo l’acqua pulita, ma gelata e ci immergiamo, insieme ad una coppia di anziani signori dai quali dormiamo.
Il percorso intorno al lago non presenta particolari difficoltà. Per la maggior parte è ciclabile e, se non ci avventurassimo in qualche percorso alternativo, su strade sterrate che salgono sulle verdi colline, risulterebbe quasi noioso. L’avventura ha comunque un suo prezzo da pagare. Spingere le bici cariche di bagagli ed un trasportino su salite terrose e sconnesse massacra le gambe e fa perdere litri di sudore. Il Miche ci segue, con la sua spensieratezza da quasi quattrenne, giocando con legnetti e collezionando sassi, proponendo di comprare un camper per il prossimo viaggio.
I villaggi che incontriamo sono puliti e tranquilli e, per piccoli che siano sono a misura di uomo e di bambino. Ci sono parchi giochi, in cui Dudu e il Miche anziché riposarsi si stancano a correre su e giù, fontane, e da qualche parte persino percorsi Kneipp, dove si passeggia all’interno di vasche alternate di acqua tiepida e freddissima, per migliorare la circolazione.
Da segnalare le città di Friedrichshafen, una piccola città turistica nota per la fabbrica dei famosi dirigibili Zeppelin e Lindau, una città, il cui centro storico è situato in una isoletta collegata alla terra ferma da un ponte.
Concludiamo il nostro giro del lago da dove siamo partiti. Costanza, da dove proseguiamo pedalando lungo il Reno. Il percorso è tutto tra Germania e Svizzera, a secondo della sponda in cui ci troviamo e che cambiamo spesso.
Ci fermiamo a Sciaffusa, un’antica cittadina, per ammirare le cascate del Reno, le più grande d’Europa. In questo tratto pedaliamo tra castelli e antiche case in legno e muratura, risalenti al medioevo.
Il Reno di fianco ci permette di rinfrescarci in giornate caldissime. Ci fermiamo in una villaggio per riposarci. Dei ragazzi che fanno una gara ti tuffi da un ponte ci fanno venir voglia di fare il bagno: tutti nel Reno!
Il viaggio prosegue ed entriamo nella parte meridionale della foresta nera. Nella cittadina di Bad Saeckingen cambiamo di nuovo sponda del fiume, attraversando il ponte coperto in legno più lungo d’Europa che ci porta di nuovo in Svizzera. Il ponte è un gioiello medievale. Bellissimo
Basilea, una antica e vivace città universitaria. Qui palazzi che ricordano le sue antiche origini di mescolano con strutture moderne e futuristiche. Arriviamo in città nel tardo pomeriggio. Le spiagge di ghiaia lungo il Reno, nel centro della città sono frequentate da giovani che fanno il bagno e prendono gli ultimi raggi di sole. Tutti possiedono una borsa stagna a forma di pesce in cui mettono i vestiti. Non possiamo non comprarla, insieme ad un set elegantissimo da pic-nic.
Il meteo, che fino a questo momento è stato dalla nostra parte, talvolta anche con temperature proibitive, d’ora in avanti non sarà più benevolo. Ogni giorno riusciamo a prendere un acquazzone, anche violento.
Con Basilea lasciamo definitivamente la Svizzera ed entriamo in Francia, Alsazia. Prima di concludere il nostro viaggio, a Friburgo, vogliamo vedere Colmar, che in articolo letto poco prima di partire, era stata eletta come uno dei dieci borghi più belli di Europa. Tappa obbligatoria.
Attraversiamo prima una bella e lunga foresta alsaziana, poi i campi di mais. Tante cicogne bianche ci fanno compagnia ed il paesaggio è ricco di nidi di questi bellissimi uccelli bianchi. Arriviamo a Colmar, dove ci da il benvenuto la Statua della Libertà. Proprio così, una copia del monumento simbolo degli Stati Uniti alta dodici metri si trova a Colmar, città natale del suo creatore e scultore Auguste Bartholdi. Colmar è un borgo pittoresco con canali e casine colorate; molto turistico ma bello.
L’ultima tappa ci porta a Friburgo, attraverso una lunghissima pista ciclabile che corre tra l’autostrada e dei campi di zucche. Siamo di nuovo in Germania, di nuovo in Foresta Nera. Friburgo è un’antica città nel classico stile tedesco, quello che ti aspetti. Bella e ordinata. Ci accoglie con una giornata di pioggia incessante.
Non ci resta che prendere un treno, a dire il vero due considerando il cambio, entrambi attrezzatissimi per le biciclette, e tornare a Costanza dove recuperiamo la macchina.
Un patto con Dudu e il Miche ci fa fare una lunga deviazione di circa quattrocento chilometri per trascorrere un giorno a Legoland, prima di tornare a casa. Il parco è caro, ma bello, quasi un must, per chi ama i famosi mattoncini colorati. Una giornata ben spesa che ha fatto divertire i bimbi e fatto tornare bambini i genitori.
Non ci resta che partire e tornare verso Livorno. Una sosta a nella splendida Lucerna per un giro e per la cena prima di ripartire e viaggiare di notte. I bimbi così dormono di sicuro.
Cosa ci è rimasto in mente: l’acqua pulitissima del lago di Costanza. La quantità di città e cittadine con una storia antica incontrate lungo il percorso. La valorizzazione ed il rispetto del territorio. La differenza di prezzi, davvero notevole, da una sponda all’altra del fiume. La Germania è tanto più economica della Svizzera. La bellezza delle campagne alsaziane. Infine i nostri pranzi cucuinati con il fornellino da campeggio circondati dalla natura.