Siamo a Tatabánya una città situata a poco più di 60 chilometri da Budapest. Alloggiamo in periferia, in un ristorante con dei bungalow all’esterno. Siamo gli unici ospiti oltre quelli di un matrimonio.
Ci svegliamo a Győr dopo una notte da incubo. Il giardino dell’affittacamere, proprio sotto la nostra finestra, si è trasformato in un locale con musica ad alto volume fino a tarda notte. Le finestre chiuse per attenuare il rumore hanno reso la stanza un forno. Siamo riusciti a chiudere occhio solo dopo le due con le finestre aperte, anche se i clienti sono rimasti a parlare e fumare.
Una colazione non particolarmente varia né ricca consolida un meritato ultimo posto tra le strutture in cui abbiamo dormito fino ad ora, in questo viaggio. La medicina di Niccolò sembra che inizi a fare effetto. Non è guarito, ma si iniziano a vedere i primi segni di miglioramento.
Saliamo in sella e partiamo; usciamo da Győr imboccando la Euro Velo 6 attraverso una bella ciclabile sterrata che ci conduce in aperta campagna. Qui pedaliamo tra i boschi e le foreste di faggi e querce. È già caldissimo e i tratti che pedaliamo all’ombra sono preziosissimi.
Le soste frequenti alle numerose fontanelle per bere e per rinfrescarci sono fondamentali. Intorno all’ora di pranzo arriviamo a Komárom una città lungo il Danubio, che segna il confine con la Slovacchia. Sull’altra sponda del Danubio, si trova la città slovacca di Komárno. Queste due città erano un tempo una sola, ma furono separate nel 1920 dopo che la ridefinizione dei confini dell’Ungheria post-imperiale. Vorremmo trovare una caffetteria-pasticceria nella quale fermarci e prendere qualcosa, ma non riusciamo nell’intento.
Prima di uscire dalla città ci fermiamo all’ombra su un prato, proprio davanti ad un supermercato. Passiamo un’ora sdraiati gustando un’insalatona, della frutta e una Coca Cola fresca.
Ripartiamo spediti. Vogliamo arrivare presto a Tatabánya per poi rilassarci. A poco più di 10 km dall’arrivo attraversiamo Tata, una pittoresca città conosciuta come “Città dei Laghi” per i suoi splendidi paesaggi naturali, laghi e parchi.
Lungo il lago Öreg, di origine artificiale e risalente al Medioevo numerose persone passeggiano con un gelato in mano. Decidiamo di fermarci e godere anche noi della tranquilla atmosfera del lago. Una gelateria con un bel giardino fa al caso nostro. Il gelato non è un granché, molto acquoso e caro, ma ci rinfresca e ci permette di rilassarci.
Un ultimo sforzo e siamo a Tatabánya. Un ragazzo gentile ci accoglie e ci fa il check-in. All’esterno mentre gli ospiti del matrimonio aspettano gli sposi arriviamo noi con le biciclette. Gli sposi si faranno vivi proprio mentre scarichiamo i bagagli.
Decidiamo di rimanere in camera e continuare la cura di Niccolò. Micky ed io usciamo per andare al supermercato, tornando con aperitivo e cena.
Il tempo di una doccia, un po’ di relax, la cena ed andiamo a letto. Domani arriveremo a Budapest dove staremo fermi un giorno per visitarla.