Siamo nella nostra tenda in un bosco sulla piccola isola di Ernholm. Un fuoco, il cielo finalmente stellato, i würstel da cuocere. Non ci sono campeggi, bar, hotel. Soltanto qualche casa con annesso un piccolo molo da cui salpare nelle acque salmastre dell’arcipelago.
Ci svegliamo la mattina nell’isola resort di Mossala. Sta piovendo, anche se per le 10 il meteo dovrebbe volgere al bello. Dal piccolo balcone in legno della nostra cabin si vedono le sei bandiere con la croce nordica della Scandinavia, ovvero quelle delle nazioni che componevano l’Unione di Kalmar, l’unificazione dei tre regni di Danimarca, Svezia e Norvegia, e relative colonie, quindi anche Finlandia, Islanda, isole Fær Øer e Groenlandia, sotto un unico monarca, durata dal 1397 al 1523.
La prima bandiera della fila è quella danese, sicuramente quella storicamente più importante; da essa, infatti, sono derivate tutte le altre bandiere scandinave attualmente in uso. La bandiera danese è anche la bandiera nazionale, usata ininterrottamente da uno stato, più antica del mondo.
Attendiamo che smetta di piovere prima di partire. Ci inoltriamo bel cuore del’isola di Mossala. Mentre pedaliamo sentiamo degli spari provenienti dal bosco e notiamo delle casette rialzate da terra che sembrano appostamenti per la caccia. Pensiamo che cacciare in una riserva naturale sia un controsenso, ma i finlandesi hanno dimostrato con i fatti di saper difendere l’ambiente. Il solito buffo cartello di una macchinina che precipita in mare ci avvisa che siamo nei pressi del molo. Il traghetto giallo che ci conduce nell’isola di Lillandet è in arrivo. Copriamo il breve tratto di mare seduti sul quarto ponte godendoci un sole che mancava da troppo tempo.
Affrontiamo la salita che ci porta nel punto più alto dell’isola tutto di un fiato dove ci sono una fermata dell’autobus tutta dipinta e un casottino di quattro metri quadrati scarsi nel quale sono esposti articoli usati. Ogni articolo ha un cartellino con il prezzo; un salvadanaio dalla forma di un registratore di cassa serve per raccogliere i soldi delle vendite. Nel micro negozietto self service c’è qualsiasi cosa si possa immaginare: dai libri, alle spille, dalle stoviglie ai giochi, dalle sciarpe ai cappelli. Tutto è disposto in una confusione ordinata. Compriamo delle spillette, il libro di Winnie Pooh ed un libro di Natale in finlandese, dopodiché scivoliamo in discesa fino al traghetto.
Saliamo a bordo e in pochi minuti siamo nell’isola di Storlandet. Subito una salita ripida ci porta in collina. Dei cartelli avvisano del pericolo di attraversamento di cervi. Facciamo una piccola sosta e, nel campo accanto, vediamo un cervo che, per niente turbato dalla nostra presenza, né da quella delle auto che passano per strada, mangia tranquillamente alzando ogni tanto la testa per controllare cosa facciamo.
È già pomeriggio e dobbiamo decidere dove dormire. Dovremo passare la notte bivaccando perché non ci sono campeggi né strutture nei paraggi. Attraversiamo il ponte che ci porta nell’isola di Ernholm.
Ci infiliamo in una stradina sterrata sulla sinistra che incrocia il cammino di St Olav, il più famoso pellegrinaggio dei paesi nordici. Dopo poche centinaia di metri ci infiliamo nel bosco. Ci inoltriamo in un viottolo fino ad arrivare in una radura. È perfetta per noi.
Dudu e Micky montano la tenda mentre il Miche ed io andiamo a cercare delle pietre per delimitare il perimetro del nostro fuoco da campo e a raccogliere legna e pigne.
Una volta preparato il nostro campo accendiamo il fuoco e, tra una chiacchiera e l’altra, arrostiamo dei würstel.
Passiamo una paio d’ore davanti al nostro fuoco prima di spengerlo con cura e andare a letto. Domani arriveremo nella terra ferma.