L’Orient Express è un treno che ci ha sempre affascinato. Io l’ho visto un paio di volte nella stazione di Pisa durante l’università, Micky, Niccolò e Michelangelo lo hanno visto nella stazione di Mestre. Lo abbiamo ritrovato nell’ultimo remake del 2017 del film “Assassinio sull’Orient Express” con un cast stellare. Chissà come sarebbe un viaggio a bordo del leggendario treno?
Inaugurato nel 1883 con le sue bellissime carrozze blu in legno, gli interni lussuosi che richiamano l’arredamento dell’Art Nouveau e dell’Art Déco e il percorso che per il tempo creava un vero ponte tra l’Europa occidentale e orientale. Il percorso originario partiva da Parigi e attraversava l’Europa centrale, passando per città come Strasburgo, Monaco, Vienna, Budapest e Bucarest, per arrivare infine a Istanbul. Ora il treno offre più itinerari che spesso includono anche altre città come Praga.
Ed ecco l’idea per il nostro nuovo viaggio in bicicletta. Pedalare lungo il tracciato dell’Orient Express come per evocare il fascino dei viaggi d’altri tempi fatti a bordo del bellissimo treno. Partiremo da Praga, per poi toccare le capitali di Austria, Slovacchia, Ungheria e Romania attraversando una grande varietà di paesaggi tra Europa Centrale ed Orientale.
La sveglia micidiale ci butta giù dal letto alle 3:15. Fuori è caldo e l’umidità ci fa sudare anche a stare fermi. Il volo da Pisa è alle 6:15. Lasciamo le bici al desk dei bagagli fuori misura con la speranza di riprenderle integre come le abbiamo lasciate e andiamo a sbrigare le operazioni per l’imbarco.
Arriviamo a Praga in anticipo rispetto all’orario previsto. Montiamo le bici ed ecco la prima sorpresa. La bicicletta di Michelangelo non ha il portapacchi. Una cosa banale, ma che è sfuggita a tutti, ergo, occorre comprarne subito uno. Usciamo dall’aeroporto accolti da una giornata quasi tardo primaverile; il sole splende e la temperatura è perfetta per pedalare, anche se sono le 9:00 e presto il caldo si farà sentire.
Prendiamo la direzione verso centro città e, fortunatamente, lungo la strada, dopo pochi chilometri c’è un negozio di biciclette; sta giusto aprendo. Una esposizione accattivante di biciclette di livello mi colpisce subito. Sono sensibile a queste cose. Probabilmente siamo nel posto giusto, Non sarà economicissimo, ma potremo risolvere il problema. Il proprietario, una ragazzo biondissimo con la pelle lattea ed il fisico di uno che pratica parecchio sport ci viene incontro sorridente chiedendoci cosa potesse fare per noi. Ci trova subito un portapacchi che ha bisogno di essere un po’ adattato. Trapano per allargare i fori, seghetto per scorciare delle robuste aste di acciaio e tanta disponibilità permettono al ragazzo di risolvere brillantemente il primo inconveniente del viaggio.
Corriamo verso il centro di Praga percorrendo delle improbabili stradine tra parchi e boschetti fino ad arrivare al parco di Letná che ci offe una splendida vista sulla città vecchia, sui ponti di Praga e sul fiume Moldava.
Arriviamo al nostro hotel intorno alle 12. Per la camera è troppo presto, quindi lasciamo i bagagli nella luggage room, mentre per le bici non c’è speranza di metterle in un posto sicuro. Per ora le leghiamo in strada, poi vedremo. La temperatura rispetto alla mattina è decisamente salita. E’ caldissimo. Siamo nella Città Vecchia, a pochissimi metri dalla piazza e dalla torre dell’orologio. Ci buttiamo subito tra le strade di Praga piene di turisti. Tra oggi e domani cercheremo di capire il più possibile di questa città.
Ci dirigiamo subito nella chiesa di Tyn, uno dei simboli di Praga. L’esterno in stile gotico con le alte guglie nasconde un interno in stile barocco. Percorriamo poi via Celetna, una strada tra le più antiche di Praga oggi un luogo popolare per godere una passeggiata tra edifici storici, caffè e ristoranti fino ad arrivare ad ammirare la Porta delle Polveri, una delle 13 porte originali che facevano parte della fortificazione della città vecchia.
Un passaggio davanti al “dancing house” un bel palazzo dell’architetto Frank Gary prima di concederci una sosta ad un centro commerciale. Qui ci fermiamo ad una gelateria per assaggiare il Trdelník, una pasta dolce avvolta attorno a un cilindro, cotta alla brace e cosparsa di zucchero riempito di gelato. Eccessivamente dolce, ma da provare.
Dopo essere passati da piazza San Vinceslao, un simbolo di libertà che ha svolto un ruolo cruciale in molti momenti storici chiave della Repubblica Ceca, andiamo alla birreria U Fleků, una delle più antiche e famose birrerie di Praga, con una storia che risale al 1499. Una birreria dallo stile caratteristico espone antichi strumenti per la produzione della birra, fotografie storiche e decorazioni che raccontano la lunga storia del locale. Andiamo nel giardino dietro dove grandi tavoli tra gli alberi favoriscono la convivialità. Prendo una birra. Il cameriere me la serve insieme ad un foglietto bianco sul quale, anziché scrivere cosa abbiamo preso fa una segno. In giro per il locale ci sono persone con il foglio completamente pieno di segni, ognuno corrisponde ad una birra. Ci vuole il fisico.
Iniziamo ad essere stanchi così andiamo a vedere la torre dell’orologio prima di andare a prendere possesso della camera. Arriviamo davanti al municipio della Città Vecchia dove una folla di persone sta aspettando l’ora esatta, quando il bellissimo orologio medievale rintocca l’ora dando prova della capacità ingegneristica degli orologiai del tempo.
Il quadrante principale mostra l’ora, la posizione del sole e della luna nel cielo, le fasi lunari e varie altre informazioni astronomiche. È decorato con simboli zodiacali che indicano la posizione del sole lungo l’eclittica. Sotto il quadrante un calendario circolare mostra i mesi dell’anno con illustrazioni di scene della vita rurale ceca.
Sono le17 in punto. Le statuine dei dodici apostoli appaiono alle finestre sopra l’orologio e sfilano uno dopo l’altro. Ai lati ci sono altre statue animate, tra cui il Turco, la Vanità con lo specchio in mano, l’Avarizia e uno scheletro che rappresenta la Morte che suona una campana, si muovono durante questa processione. Tutti con la testa all’insù ad ammirare questo spettacolo di personaggi meccanici.
Dopo aver sistemato i bagagli in camera, lavorato un po’ e fatto la doccia è ora di cena. Niccolò sceglie il ristorante “Parlamentu”. Un locale dall’arredamento rustico che offre cucina ceca tradizionale. Stinco di maiale per Niccolò e me, maiale al forno per Micky e schnitzel (cotoletta fritta) per Michelangelo. Tutto ottimo ed abbondante.
Non ci rimane che andare a letto. In hotel alla reception c’è una ragazza meno scorbutica di quelle della mattina che ci permette di portare le bici in camera. Due piani di scale con le bici valgono la pena per dormire sereni. Domani per la prima parte della giornate visiteremo Praga per poi prendere le bici e iniziare a dirigerci verso Vienna.