Siamo circa trenta chilometri a sud di Ranong, praticamente alla stessa altezza, in linea d’aria, del nostro bungalow sull’isola. Abbiamo pedalato per quarantadue chilometri in una giornata caldissima, sotto un sole cocente.
Il primo giorno del 2019 la sveglia suona prima dell’alba a Koh Phayam, un’isola sperduta nel mare delle Andamane. Ci alziamo un po’ assonnati, ma pronti ed entusiasti di salutare il nuovo anno con un tuffo in mare ed una bella colazione su una spiaggia semi deserta.
Dopo il nostro benvenuto al 2019 non ci resta che preparare bici e bagagli, dire addio alla nostra splendida isola del tesoro e tornare nella Thailandia continentale.
Lasciamo il Frog Beach Resort pedalando lungo la spiaggia riscaldata dal sole mattutino, godendoci ogni singola pedalata del breve tragitto.
Imbocchiamo l’unica strada che porta dall’altra parte dell’isola, da dove da un porticciolo carino, ma minuscolo, turisti e locali amanti della natura vanno e vengono.
Arriviamo al porticciolo pronti ad imbarcarci. Tutte le barche sono piene e non c’è speranza di poterne prendere una prima delle due e mezzo. Inoltre non ci sono barche veloci; per arrivare a Ranong ci vogliono due ore di navigazione. Impossibile per noi che, una volta a terra, dobbiamo percorrere trentaquattro chilometri. Ci troveremmo a pedalare con il buio e i bimbi stanchi, e per quanto non ci manchi spirito di avventura e di adattamento non siamo incoscienti.
Proviamo a chiedere come disperati di poterci imbarcare. Non sembra esserci soluzione, quando la signora dell’unica compagnia di navigazione, che ha capito il nostro problema, ci suggerisce di provare ad andare al molo. La dovrebbe arrivare una barca “privata” che svolge lo stesso servizio; dobbiamo chiedere al capitano se ha posto per noi e per le nostre bici .
Arriviamo sul molo speranzosi, ma all’orizzonte nessuna barca. Dopo una decina di minuti la sagoma di una barca piano piano si avvicina. Una vecchia barca rugginosa, per il trasporto passeggeri, inizia le manovre di attracco; i marinai si passano le cime e le fissano alle bitte. Una ragazza scende dalla barca con un block notes in mano.
Andiamo subito a prenotarci per un passaggio. Alla vista delle bici ci dice che prima deve chiedere al padre. Esce dalla nave un moderno capitano Achab: barba incolta, Ray-Ban e una grossa e vistosa catena in oro. Un tipo dall’aspetto poco rassicurante che accetta subito di portare noi e le bici per poco meno di venti euro. Perfetto.
Il viaggio scorre tranquillo in un caldo insopportabile Dudu fa i compiti sull’ipad, mantre il Miche fa matematica in un librino thailandese. Alle tredici attrqcchiamo a Ranong.
Abbiamo tutto il tempo di fermarci a pranzo e di fare, con calma, i trentaquattro chilometri che ci separano dalla nostra casa per la notte.
Consumiamo il pranzo in una piccola stazione di servizio. Il posto è squallido e piuttosto losco, come ogni terra di frontiera. Ranong infatti è vicinissimo al confine con la Birmania. Un tizio si avvicina con fare sospetto chiedendoci se vogliamo un passaggio per Birmania, in quel caso potrebbe aiutarci. Sarebbe bellissimo, ma no, grazie, dobbiamo proseguire verso sud.
Ci mettiamo in marcia. Il caldo è asfissiante e il sole cocente. Il Miche soffre particolarmente il caldo. Lo si vede perché diventa subito rosso come un peperone e va in crisi. Un passo veloce e diverse soste per bere qualcosa di fresco ci permettono arrivare in scioltezza alla nostra casa.
Una bella casa di campagna con un giardino ampio e curato, oltre la giungla. La camera pulita e spaziosa. Ad accoglierci la proprietaria, una signora gentile e sorridente. Facciamo il check-in, ci mettiamo d’accordo per la colazione e per la cena, servita in camera. Siamo stanchi.
La cena arriva con un’ora di anticipo rispetto a qual che avevamo scritto. Quindi, cena alle 18 come dei perfetti lord inglesi. A seguire lavoro/relax e a letto.
Domani pochi chilometri in programma, ma vogliamo allungare per visitare una spiaggia in un parco naturale.
Comments
1 commentoGiovannella
Gen 2, 2019Non è che per caso il Miche diventa bilingue?Ho visto come è bravo a scrivere in thailandese ……….