Siamo a Fiano Romano, domani entreremo a Roma concludendo la Via dell’Acqua, un percorso bello e vario tra Umbria e Lazio.
Dormiamo in una casa, brutta dall’esterno, ma accogliente e recentemente ristrutturata dentro, poco fuori dal centro storico del paese.
La giornata è inizia decisamente male. Dopo una colazione onesta, prepariamo i bagagli e salutiamo la signora. Attraverso l’applicazione di Booking ci risulta di aver pagato, mentre alla signora non risulta il pagamento. Mostriamo alla signora le evidenze del pagamento inviandole la schermata di Booking, in modo che possa fare le verifiche necessarie. Ci accordiamo per risentirci non appena abbia verificato, prepariamo le bici e partiamo.
Scendiamo da Otricoli ed imbocchiamo la via Flaminia quando siamo raggiunti e fermati da due auto. La signora del bed & breakfast e suo marito ci fermano per strada dicendo che le verifiche le faranno nel pomeriggio, ma che vogliono essere pagati e poi, nel caso riscontino l’avvenuto pagamento, ci faranno un bonifico.
È la prima volta che ci capita di essere trattati da truffatori e fermati come fossimo la banda Bassotti. Eppure abbiamo lasciato tutti i dati, tutte le garanzie di un pagamento che, per altro a noi risulta effettuato. Comportamento allucinante.
Ci sarebbe da litigare solo per questo, ma siamo su una strada statale sotto il sole con 35 gradi e due bimbi. Facciamo un bonifico alla signora rimandando a dopo una protesta formale a Booking e una super recensione negativa.
Ripartiamo con il nervoso che ci corrode sotto un sole cocente. Fortunatamente dopo qualche chilometro lasciamo la Flaminia a favore di una strada sterrata.
Guadagnare una stradina sterrata non percorsa da auto e camion ci sembra una gran cosa, ma le salite, la polvere, il caldo e il solleone presto provano Micky.
Il morale è piuttosto basso, pertanto decidiamo che, non appena ne avremo la possibilità, abbandoneremo la traccia della via dell’acqua a favore di strade asfaltate.
Arriviamo a Stimigliano Scalo, dove un parco giochi ci regala un po’ di ombra, una fontanella con acqua freschissima e un luogo tranquillo dove poter pranzare.
Il pranzo consumato in tranquillità all’ombra degli alberi, un po’ di riposo e lo studio dettagliato della traccia ci fa cambiare idea.
Prima di ripartire gelato per i bimbi, cappuccino per Micky e caffè shakerato per me. Il barista ci consiglia di seguire il Tevere lungo la via dell’acqua, poiché la strada è piuttosto pianeggiante e ombreggiata.
Ora siamo ancora più convinti a seguire la traccia. Dopo un piccolo tratto di via Sabina, attraversiamo il Tevere su di un lungo ponte ed imbocchiamo una strada sterrata. Dopo qualche chilometro tra polvere e sole infuocato lo stradello segue la riva destra del fiume all’ombra degli alberi che attenuano il caldo.
Il percorso diventa decisamente piacevole. Ci godiamo la pedalata chiacchierando spensierati e facendo qualche foto.
Entriamo ora nella riserva naturale Nazzano, Tevere-Farfa, dove pedaliamo immersi nella natura. Numerose aree pic-nic attrezzate e capanni di osservazione rendono la riserva un bel luogo dove passare una bella giornata sul fiume.
Abbandonata la riserva naturale ritroviamo l’asfalto quando mancano pochi chilometri a Fiano Romano. Un po’ si salita e siamo a fine tappa.
Una giornata iniziata malissimo, che fortunatamente, successivamente è migliorata fino a non farci pensare più alla discussione della mattina. Domani concluderemo questo piccolo viaggio arrivando a Roma.
Comments
1 commentoFrancesca
Lug 15, 2021Maaa… Ma non manca ancora un post? Tutto bene?