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Nuova Zelanda, Viaggi

Pedalando lungo la Central Otago Rail Trail – parte seconda

posted by Alessandro Falleni
Gen 2, 2020 1020 10 2
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Siamo quasi a metà del Central Otago Rail Trail e abbiamo già visto scorci incredibili e conosciuto belle persone. Ora non ci resta che rimetterci in viaggio con la certezza che sarà bellissimo.

Ci svegliamo la mattina di buon ora nel giardino di Dick e Philippa. Abbiamo avuto accesso ad una presa di corrente, così che tutti i nostri dispositivi sono carichi e possiamo utilizzare il nostro micro bollitore portatile per scaldare l’acqua. Abbiamo del latte in polvere e del caffè solubile, oltre al miele e alle marmellate con il pane in cassetta, barrette, cereali, un po’ di frutta e un po’ di cioccolato; tutto l’occorrente per una prima colazione sostanziosa e da principi. Mangiamo sul prato e iniziamo a caricare le bici nell’attesa che i coniugi Coulter ai affaccino in giardino, in modo da poterli salutare come meritano.

Intorno alle nove escono. Apparecchiano il tavolo fuori e ci chiedono se vogliamo del latte, caffè o tè. Ringraziamo, ma abbiamo già fatto una colazione abbondante. Mentre noi finiamo di smontare la tenda e caricare le bici, Philippa e Dick si godono la loro colazione, poi Philippa legge le notizie e Dick va a trafficare con i motori delle sue macchine. Ci piacciono. Arriva il momento di salutarci. Baci abbracci, scambio email e selfie.

Riprendiamo il nostro Rail Trail tra rocce, ponti e gallerie. Ci aspettano ancora circa trenta chilometri di salita dolce prima di iniziare a scendere. La giornata è soleggiata e caldissima. Ci spalmiamo la crema protezione 50, ma sentiamo comunque la pelle bruciare. Incontriamo una famiglia locale che sta percorrendo il nostro percorso in senso inverso. Hanno i bambini un po’ più piccoli dei nostri e ci chiedono consigli sull’organizzazione e sulle mete. Ci invitano a cena, ma luoghi e orari non sono compatibili, allora ci salutiamo e proseguiamo in direzioni opposte.

Stiamo quasi per scollinare quando, lungo la strada troviamo un fontanina; sull’Otago è un evento più unico che raro. Li un signore ci sente parlare italiano e si avvicina. È un americano con moglie nata a Tripoli, ma italiana. Vivono nello stato di New York e sono appassionati cicloviaggiatori. Vorrebbero fare il Cammino di Santiago, così come noi la prossima estate abbiamo una mezza idea di fare il nord degli Stati Uniti e Canada. Ci scambiamo informazioni reciproche, visto che noi abbiamo già percorso il Cammino di Santiago e loro hanno girato in lungo e in largo il loro stato. Abbiamo sicuramente raccolto degli spunti interessanti 😀.

Un cartello ci avvisa che siamo nel punto più alto del Central Otago Rail Trail, 618 m s.l.m. Da ora in poi, in entrambe le direzioni, sarà soltanto discesa. La discesa ci da l’entusiasmo di percorrere tutto d’un fiato i restanti trenta chilometri, con la dovuta cautela visto che la strada è sterrata e siamo carichi come muli.

Arriviamo alla stazione di Waipura. Li un hotel con annesso pub, che per quella sera ha l’offerta sulla birra. Per ogni pinta bevuta la successiva è in omaggio. È stracolmo di omaccioni barbuti con i boccali di birra in mano. Mi fermerei volentieri con loro, anche se non sono troppo barbuto e in confronto a loro non sono nemmeno troppo omaccione, ma dobbiamo trovare da dormire.

Sappiamo che qui vicino c’è un Domain, uno spazio aperto dove poter piantare liberamente la tenda. Lo cerchiamo. È un prato immenso dove sono presenti già diverse persone. Qualche turista con il van camperizzato, qualche tenda dove coppie di amici con bambini piccoli fanno baldoria, un pullman adibito a casa con una coppia di figli dei fiori, ormai anziani, nemmeno un cicloturista. Significa che saremo i primi!

Ci posizioniamo tra il pullman e una tenda di giovani arrivati per passare una serata sotto le stelle. Il sole inizia a calare e la temperatura cala rapidamente. Dobbiamo vestirci di più. Cena a base di minestrina con il formaggio e uova, poi Dudu ed io andiamo a lavare i piatti alla fontanina presente nel domain dove facciamo conversazione con una ragazza israeliana in giro per la Nuova Zelanda. Ora tutti a letto.

Ci svegliamo di prima mattina. È freddissimo e c’è la nebbia. Tutti ci salutano e noi ricambiamo. L’aver passato una notte condividendo uno spazio all’aperto, ha creato un clima da buon vicinato. Facciamo colazione, prepariamo le bici e partiamo. Oggi concluderemo il nostro Central Otago Trail Rail.

Dopo pochi chilometri Il Miche e Micky si toccano e entrambi cadono rovinosamente a terra. Il Miche si sbuccia un ginocchio e una mano, ma è Micky ad avere la peggio; le rimane un piede incastrato nei raggi del Miche e si fa male ad una caviglia. Zoppicherà per tutto il giorno.

La strada è in discesa e scorre bene. Esce il sole ed è subito caldissimo. Arriviamo a Middlemarch, un paesino con un hotel due negozi che noleggiano biciclette e un alimentari. Qui si conclude il Central Otago Trail Rail che ha saputo ampiamente ripagare le aspettative. Cotti dal sole e assetati ci rechiamo nell’unico locale aperto del piccolo paese. Maggie shop.
Maggie è una anziana e all’apparenza burbera signo ra che, in un negozietto di pochi metri quadrati vende di tutto. Un continuo viavai di persone, locali e non, assicura a Meggie degli ottimi affari, per essere in un paesino sperduto tra le campagne dell’Otago.
  Per noi gelati e bibite.

Sono le 16. Domani alle 11:45 dobbiamo prendere un trenino per Dunedin, il capoluogo dell’Otago, da Pukerangi, una minuscola stazione a venti chilometri da Middlemarch.

Da Middlemarch a Pukerangi non c’è niente. Non un negozio, non un campeggio, non un hotel. Noi siamo polverosi e dobbiamo lavarci. Il piano è trovare un fiume dove lavarci per poi andare verso Pukerangi e li piantare la tenda nei pressi della stazione, nella quale arriva soltanto un trenino al giorno, il famoso Taieri-Gorge.

Chiediamo a Maggie, se ci sono problemi a dormire nei pressi della stazione e lei ci sconsiglia assolutamente. Per stasera sono previsti 50 nodi di vento e a Pukerangi, che è più esposto di Middlemarch, il vento sarà ancora più forte.

Desistiamo dall’idea di accamparci vicino alla stazione di Pukerangi e andiamo a sentire nell’unico campeggio del paese. Li ci accoglie Adrian, un ragazzone nato e cresciuto in questo paesino dimenticato da Dio e dagli uomini.

Dato che la sveglia sarà prestissimo per essere alla stazione intorno alle 10:30, prendiamo una cabin. Doccia, bucato, cena a base di Fish & Chips comprati nel vicino hotel e a letto. Buon 2020 a tutti.

Tramonto
Tramonto
Tenda fuori
Tenda fuori
Tenda dentro
Tenda dentro
Alba
Alba
Freddo impossibile
Freddo impossibile
Alba anche per loro
Alba anche per loro
Latte in polvere e acqua bollita
Latte in polvere e acqua bollita
Colline e sterrato
Colline e sterrato
Stazione Ranfurly
Stazione Ranfurly
Sul ponte
Sul ponte
Galleria
Galleria
Ombre
Ombre
Il telefono della stazione
Il telefono della stazione
Binari
Binari
Sfiniti
Sfiniti
I cavalli sono i benvenuti
I cavalli sono i benvenuti
Cenone ultimo dell'anno
Cenone ultimo dell'anno
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Comments

1 commento
  1. posted by
    Philippa Coulter
    Ago 7, 2020 Reply

    I am going to use the English translator to read all of this tonight Allessandrio!

    • posted by
      Alessandro Falleni
      Ago 9, 2020 Reply

      Thank you Philippa. Here is very hot. How about the temperature there in the Otago?
      Hugs.

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