Finalmente, dopo quasi 29 ore da quando ci siamo svegliati a Roma, siamo arrivati a San Francisco. Stanchissimi, dopo qualche ora di sonno, siamo pronti a iniziare la nostra pedalata nel Golden State.
Ci svegliamo la mattina nel nostro albergo nei pressi dell’aeroporto. Ancora non abbiamo preso il fuso perché sono le cinque. Smaltiamo un pochino di lavoro in Italia e iniziamo a prepararci. Doccia, colazione, suddivisione dei bagagli nelle varie borse e montaggio bici. Alle otto e mezza siamo sulle strade della California, in una giornata fresca, ma soleggiata.
Ci separano poco più di venti chilometri da San Francisco. Anche su strade extraurbane a scorrimento veloce è presente una pista ciclabile (bike lane) con tanto di cartelli che invitano gli automobilisti a tenersi tre piedi (circa un metro) dai ciclisti. E’ già bello vedere tutta questa attenzione alle due ruote.
Percorriamo un bel tratto di strada piana anche se in lontananza scorgiamo le colline di San Francisco, famosa per i suoi incessanti saliscendi. Sosta ad un supermercato per recuperare un pranzo veloce. Il Miche ha le idee chiare in quanto da qualche chilometro ci sta facendo partecipi della sua voglia di tonno e pomodori. Speriamo non ci siano intoppi a trovarli perché potrebbe essere un problema 🙂 .
Nel supermercato c’è di tutto e di più. Bastano due minuti per avere conferma come lo stile di vita americano non sia proprio salutista. Bibite zuccherate di ogni tipo, salse, integratori proteici, carne speziata ovunque. Banco della frutta e della verdura minuscolo. Non è stato proprio semplice soddisfare il Miche.
Iniziano i saliscendi. Salite lunghe e ripide da spingere la bicicletta seguite da discese da fare con le mani costantemente sui freni. Un set ideale per gli inseguimenti in auto che si vedono nei film.
Oggi ci aspetta la San Francisco ribelle e trasgressiva, da domani ci buttiamo in downtown.
La nostra prima tappa è il quartiere dei murales, Mission. Le case sono decorate con murales enormi con i temi e gli stili più disparati. Ci sono murales astratti, altri a sfondo religioso, altri dei supereroi, altri ancora orientali. Sono bellissimi. Sono enormi.
Tappa successiva è il quartiere Castro, cuore della comunità gay di San Francisco. Tutto è colorato ed eccessivo. Si respira un aria di libertà come in pochi altri posti. Persone vestite in modo strano, locali e negozi vivaci e pieni di gente. Un posto decisamente particolare che merita una visita. Si respira aria di libertà.
Poi Asbury, il quartiere dove è nato il movimento hippie. Quartiere eccessivo e strano che ricorda vagamente Cadmen Town a Londra o Cadmen ricorda Asbury… Si vedono finestre con enormi gambe di donna che sporgono, ci sono negozi con capi di abbigliamento difficilmente indossabili e persone per strada con capelli tutti colorati. Noi ci siamo fermati in un famoso negozio di tatuaggi in stile old american school. Belle le proposte dei tatuaggi, tutti nello stile del negozio, teschi ovunque e un bell’assortimento di piercing che Micky non si è fatto scappare.
Siamo stanchi, ma prima di andare in albergo vogliamo vedere altri due negozi. Un negozio di maschere e travestimenti e il negozio più famoso della california di pirati. Il primo decisamente fornito e bello, mentre il secondo ci è sembrato una splendida operazione di marketing in quanto molto pubblicizzato. Ne abbiamo visti decisamente di migliori.
Ormai è buio e si è fatta ora di andare in albergo. Girando per le stradine di San Francisco si vedono una gran quantità di homeless. Sono, purtroppo, l’altra faccia dell’America. Ci fanno un po’ di tristezza.
Cena veloce da Burger King e a letto presto. Domani ci aspetta un’altra giornata a San Francisco.
Comments
1 commentoGiovannella
Dic 19, 2017Il Miche sta benissimo è riuscito con i superpoteri a sconfiggere un mostriciattolo!
Giovannella
Dic 19, 2017E che dire di Niccolò col suo bel caschetto!