Siamo al faro di Pigeon Point, al termine di una giornata che ci ha regalato emozioni come poche. Basta deviare dalla strada segnalata e avventurarci in stradine sterrate e solitarie per essere travolti dalla natura di questi luoghi. Siamo distanti dalla California delle grandi città.
Ci siamo svegliati a Half Moon Bay nel nostro americanissimo hotel. Una colazione ottima e abbondante; c’era perfino la macchina per fare i waffel con tanto di erogatore di impasto, da mangiare con sciroppo d’acero o miele.
Alle 8:30 in sella. Sole e assenza di vento rendono bellissima una giornata un po’ freddina. Imbocchiamo la lunghissima Cabrillo Highway che corre lungo la costa pacifica. Dopo circa tre chilometri ci fermiamo ad un piccolo centro commerciale con supermercato. Sarà l’unico che incontreremo, dopdiché il nulla fino al faro di Pigeon Point dove avremo la possibilità di utilizzare una cucina. Compriamo una cena a base di polpettone, che la sera prima ha avuto un enorme successo, fagioli in scatola, verdure in pinzimonio con salsa ranch e riso.
Riprendiamo la Cabrillo e, poco dopo, siamo ispirati da una stradina che corre lungo la costa. Siamo a picco sull’oceano. Non c’è anima viva e siamo immersi nella natura. Incontriamo un signore che ci dice di far piano e ci indica una famigliola di avvoltoi. Sono vicinissimi ed è impossibile resistere dallo scattare qualche foto.
Riprendiamo la nostra stradina e dopo qualche chilometro la natura selvaggia lascia il posto a siepi dalle geometrie perfette e a campi da golf. Stiamo entrando nella proprietà del Ritz-Carlton hotel. Continuiamo con fare indifferente, anche se ci sentiamo leggermente osservati 🙂 . Poco dopo una spiaggia, troppo bella per resistere a scendere; qualche corsa sulla spiaggia, una merendina, e si è fatto il tempo di ripartire.
La nostra stradina nel frattempo si fa sempre più stretta e tortuosa. Si alternano scogliere a boschetti, campi seminati a proprietà private. Dudu e il Miche si sentono esploratori e non sentono minimamente la fatica. Ad un certo punto ci troviamo davanti una recinzione pertanto siamo costretti a riprendere la Cabrillo.
Una serie interminabile di ripidi saliscendi fa scendere rapidamente il morale di Dudu e del Miche, e, considerando l’ora, occorre trovare un posto dove potersi fermare per pranzo. La laguna di San Gregorio è un posto ideale. Un laghetto lagunare e a breve distanza l’oceano ci fanno da sfondo.
Una volta ripartiti mancano meno di venti chilometri al faro che facciamo tutti d’un fiato per poterci godere un luogo unico. Finalmente lo vediamo in lontananza, poi sempre più vicino. Passa la macchina dello sceriffo che ci saluta. Siamo ufficialmente simpatici ai californiani.
Dal faro, che si trova in una riserva naturale, si gode di una vista mozzafiato. Ai piedi del faro c’è un ostello con pochi posti letto. Noi dormiremo qui. Prima però è doverosa una esplorazione dei dintorni. Con grande sorpresa ci aspetta una colonia di foche che prende gli ultimi raggi di sole. Una gioia per noi e per i bimbi. Vorremmo vedere anche, almeno una balena, che di questi periodi passano di fronte al faro per migrare verso l’Alaska, ma abbiamo dovuto accontentarci di un magnifico tramonto.
Doccia, cena e tutti a letto prima delle otto e mezzo. Domani ci aspettano cinquanta chilometri di saliscendi, prima di arrivare a Santa Cruz.
Comments
1 commentoGiovannella
Dic 22, 2017Ma e’ un documentario di Piero Angela?Che immagini!
Silvia trivella
Dic 24, 2017Che bello, complimenti ad Ale per come racconta le vostre emozioni e a Miche per le belle foto, ci fate partecipi del vostro viaggio! ?????buon Natale mitici esploratori