È Natale. Ci svegliamo di buon’ora e… Babbo Natale è riuscito a trovarci anche in Corea! Passiamo una mezz’ora a scartare qualche regalino, poi iniziamo a prepararci: oggi ci aspettano circa sessanta chilometri, con gli ultimi trenta tutt’altro che semplici.
Facciamo colazione con latte e cereali, offerti dalla struttura, e partiamo. L’uscita dalla città è tutta in salita. Qui in Corea il Natale non è sentito come da noi, ma è una giornata di festa: scuole e uffici sono chiusi, tuttavia lungo la strada si vedono cantieri aperti e persone al lavoro.
Appena fuori città ci troviamo su una strada trafficata. Una lunga salita ci accompagna per circa venti chilometri tra svincoli e auto che sfrecciano. Facciamo una pausa natalizia con una merenda a base di onigiri, dolcetti, tè caldo e caffè americano. Nel caldo confortevole del G25 siamo gli unici clienti e ci concediamo una mezz’ora di relax prima di rimetterci in marcia.
Arriviamo a Ulsan, una grande città e la capitale industriale della Corea del Sud. Attraversiamo una bella pista ciclabile che corre tra i grattacieli e la pista dell’aeroporto lungo la quale Incontriamo diversi ciclisti. Ora una serie interminabile di lunghi saliscendi ci portano all’interno dell’enorme zona industriale della città, una delle più grandi e avanzate al mondo. Questo è il cuore dell’industria pesante coreana: cantieristica navale, con Hyundai Heavy Industries, il più grande cantiere navale del mondo; settore automobilistico, con la sede principale di Hyundai Motor Company; petrolchimico, energia e chimica.
Pedaliamo per oltre venti chilometri circondati da fabbriche e stabilimenti petrolchimici. Il panorama non è certo dei più belli, e il traffico di mezzi pesanti è intenso. Attraversando un ponte, noto a bordo strada un piccolo cane di peluche con un cappellino color senape e un maglioncino natalizio. Lo raccolgo: sarà un nuovo compagno di viaggio.
In una lunga discesa, una buca rischia di provocare una bruttissima caduta a Micky, che riesce a riprendere il controllo della bici con un gesto quasi miracoloso. Mancano meno di dieci chilometri al nostro hotel e decidiamo di fermarci per il pranzo di Natale. La nostra scelta ricade su un convenience store con vista… raffineria. Anche qui siamo soli. Ci gustiamo il pranzo con calma e ripartiamo.
Finalmente, davanti a noi si apre il Mar del Giappone: abbiamo completato il nostro coast to coast della Corea del Sud. Il nostro hotel si trova proprio di fronte a Jinha Beach, una splendida spiaggia nota per la sua bellezza e per essere un punto di riferimento per i surfisti di tutto il paese.
Ci fermiamo sulla spiaggia e andiamo a toccare l’acqua: è fredda ma limpida. L’hotel è un edificio dall’aspetto un po’ vintage, ma l’interno ha uno stile decisamente curato. Tavole da surf e decorazioni tematiche lasciano intuire il tipo di clientela. L’arredamento richiama l’atmosfera degli hotel dei surfisti californiani, con cartelli di latta in stile americano appesi ovunque. Lo troviamo davvero carino.
Alla reception ci accoglie un uomo gentile che parla un buon inglese, cosa rara da queste parti. Prendiamo possesso della stanza, ci concediamo una doccia veloce e usciamo per la cena. Pollo fritto per tutti, che io accompagno con una birra coreana.
Rientriamo presto. Giochiamo a tombola guardando “Una poltrona per due”. Ora sì, è davvero Natale.
Domani raggiungeremo Busan, dove concluderemo il nostro viaggio in bicicletta. Poi ci prenderemo qualche giorno per fare i turisti.