Siamo arrivati alla fine di questo breve viaggio. È stato breve, ma intenso. È servito per provare nuovamente le sensazioni di libertà e spensieratezza che una vacanza in bici sa donarci, le rassicurazioni di poter viaggiare lentamente in un mondo che va di corsa, le emozioni opposte di gioia, per una fontanella di acqua fresca o una discesa, e sofferenza per il caldo o una salita lunga e ripida.
Ci voleva! Ora possiamo pensare a pianificare il nostro lungo e impegnativo viaggio estivo, COVID permettendo.
La sveglia a Fiano Romano è per le 7:30. Dormiamo in un appartamento, pertanto ci facciamo una colazione con calma con latte e cereali. Alle 9 siamo in bici. Il percorso è piuttosto semplicee pianeggiante, la giornata soleggiata con una temperatura piuttosto alta.
Il primo tratto di via Tiberina è piuttosto brutto. La strada piuttosto trafficata, anche da mezzi pesanti, è decisamente pericolosa. Le auto sembrano avere abbastanza rispetto per quattro ciclisti che viaggiano in fila indiana sul lato destro della carreggiata; purtroppo non si può dire la stessa coa per i camion che viaggiano come fossero padroni della strada. Pedaliamo con tutti i sensi allertati; nonostante ciò, un paio di volte ci siamo fermati per evitare una manovra azzardata di un camionista.
A Saxa Rubra entriamo a Roma. Di li percorriamo la bella ciclabile che corre lungo il Tevere. È piuttosto trafficata, poiché a ROma si festeggiano i Santi Pietro e Paolo, patroni della città.
Arriviamo in centro intorno all’ora di pranzo. Ci regaliamo un tagliere di salumi e formaggi e andiamo al Pincio. Micky e i bimbi hanno un treno che li riporterà a Livorno. Io mi tratterrò un’altro paio di giorni a Roma per lavoro.
Abbiamo testato la preparazione in vista del grande Nord. Ci siamo quasi. Non ci resta che contare i giorni per la partenza, incrociando le dita affinché non ci siano sorprese 😁