Siamo in una casa per ferie attigua al convento di San Bernardino, al termine di una giornata bella, ma faticosa. L’Italia sta giocando maluccio la partita con l’Austria valida per gli ottavi di finale di un Europeo 2020 disputato nel 2021.
Probabilmente siamo gli unici ospiti di una struttura, senza pretese, ma pulita e recentemente ristrutturata. La camera è spaziosa con un ampio terrazzìno che si affaccia sulla val Nerina.
Ci svegliamo a Bevagna e, dopo una abbondante, colazione ci mettiamo in sella.
Pedaliamo sulla ciclabile Assisi-Spoleto, ora sulle rive del fiume Topino, ora tra campi di grano e campi messi a maggese. Il percorso è piacevole e pianeggiante; la giornata è assolata, ma non caldissima.
Arriviamo a Spoleto tutto d’un fiato dove ci fermiamo prima in supermercato per comprare un po’ di frutta e il pranzo, poi in una pasticceria per uno spuntino dolce.
Appena fuori dalla piccola cittadina imbocchiamo la bella ciclabile Spoleto-Norcia che percorreremo fino a Santa Anatolia di Narco . Il percorso è ricavato sul tracciato di della ex ferrovia inaugurata nel 1926, e per il tempo piuttosto all’avanguardia dal punto di vista ingegneristico con ben 19 gallerie e 24 viadotti piuttosto scenografici.
Pedalando in un leggero sterrato ci arrampichiamo sul Monte Piano con una salita dolce, ma costante di circa quindici chilometri, poi entriamo nel cuore della montagna attraverso una lunga galleria per poi scendere fino a fondovalle.
Lungo il tracciato ci si presentano degli scenari incredibili, tra gallerie, viadotti e boschi.
La lunga salita la affrontiamo a coppie. Io e Dudu, che abbiamo un po’ più di gamba, tiriamo Micky e il Miche. Io con il Miche e Dudu con Micky.
Il Miche si comporta benissimo e percorre i quindici chilometri di salita con una facilità che non avremmo mai immaginato, mentre Micky, complice delle ginocchia che non funzionano al meglio e uno scarso allenamento, ha qualche difficoltà in più.
Ci raduniamo al termine della salita prima della galleria lunga 1936 metri che buca il monte; ci infiliamo la maglia termica, accendiamo le luci e entriamo.
Il cambio di temperatura è repentino. La temperatura, che all’esterno supera i trenta gradi cala fino a circa dieci gradi; in aggiunta grossi goccioloni gelidi ci cadono addosso. Freddo, ma bello.
Finalmente usciamo di nuovo al calduccio ora è tutta discesa fino a Santa Anatolia da dove lasciamo la bella ciclabile, che prosegue fino a Norcia, per imboccare la greenway del Nera.
È già pomeriggio inoltrato e non abbiamo ancora pranzato; ci fermiamo sulle rive del fiume Nera a fare un picnic con il pranzo comprato la mattina. L’acqua del fiume è limpida e freddissima. Libellule e farfalle dalle ali blu ci danzano intorno facendoci uno spettacolo di accompagnamento.
Pedaliamo lungo la ciclabile del Nera in un susseguirsi di lunghi saliscendi che corrono nel bosco accanto al fiume. Siamo immersi nei boschi, e, di tanto in tanto, incrociamo un piccolo borgo che ci richiama alla mente scene di vita medievali.
Si è fatto tardi, il sole è sparito dietro alle montagne e la stanchezza nelle gambe si inizia a far sentire, tanto che ogni saliscendi è più faticoso. Avvisiamo il convento che ritardiamo in modo da poterci fermare ad Arrone per cena.
Il borgo, tutto in pietra, è minuscolo. Un castello, la piazza con la chiesa e poco altro. C’è una festa di paese, la festa dell’amore, per cui l’unica pizzeria, l’unico ristorante e l’unico negozio che vende pasta e cartocci di fritto da asporto sono al completo o hanno tutto prenotato.
Ci adattiamo con dei panini prosciutto e burrata o primo sale e un gelato, che consumiamo, mentre le persone del posto ci guardano come alieni arrivati in bici dal pianeta Marte.
Una volta gustato la luculliana cena è ora di andare al convento, che raggiungiamo attraverso una stradina accidentata nel bosco.
Arrivati al convento di San Bernardino sistemiamo le bici nel terrazzino della camera e ci regaliamo una meritatissima doccia per toglierci la polvere che, complice il sudore, ha formato uno strato protettivo come gli elefanti dopo un bagno di fango. Ora e possiamo rilassarci e tifare Italia.
Domani lasceremo la splendida val Nerina, supereremo le cascate delle Marmore, attraverseremo le gole del Nera per trovare finalmente la valle del Tevere.
Ps: intanto l’Italia ha vinto 2-1. Alé!
Comments
1 commentoTommy
Lug 1, 2021Bellissima la Val Nerina…e quella galleria è interminabile, ma fresca!