Mosca è una immensa città con undici milioni di abitanti. Capitale di una potenza mondiale, è centro di interessi politici ed economici importanti.
In due giorni cercheremo di visitarla con gli occhi di un moscovita, senza per questo tralasciare i luoghi simbolo, metà di flotte di turisti provenienti da tutto il mondo.
Come sempre, riteniamo che il modo migliore per visitare una città sia in sella a una bicicletta; ci si può muovere in libertà e vedere scorci o piazzette o stradine nascoste ai più, tuttavia per il primo giorno decidiamo di utilizzare la metro perché a Mosca la metropolita non rappresenta soltanto un mezzo di trasporto, per altro abbastanza economico visto che con poco più di due euro a testa facciamo un biglietto giornaliero, ma molte delle sue stazioni sono vere e proprie opere d’arte.
Allora iniziamo a vedere Mosca.
Dopo una doccia e una abbondante colazione usciamo dall’ostello e ci immergiamo nella prima giornata moscovita. La prima tappa è la piazza rossa, “Krasnaya Ploshchad”, il cui aggettivo nel russo antico aveva il significato di “bello”. Sfortunatamente un festival musicale la occupa quasi per intero, lasciando l’accesso solo alla bella cattedrale di San Basilio, costruita su ordine dello zar Ivan il Terribile IV per festeggiare una vittoria militare. Dudu e il Miche, che sono nel periodo Fantozzi, continuano a ridere su Ivan il Terribile, ricordando il cane del film “Il secondo tragico Fantozzi”. Esternamente è decisamente più bella che internamente, anche se le sue numerose cappelle affrescate si fanno apprezzare.
È quasi ora di pranzo e ne approfittiamo per andare da Varenichnaya n.1, un ristorante russo in stile retro abbastanza economico. Mangiamo discretamente bene spendendo poco più di trenta euro in quattro.
Con la pancia piena possiamo andare al mercato Izmailovsky, dove, oltre ai tipici souvenir russi come le matrioske e i colbacchi, si trovano oggetti di antiquariato (bellissime macchine fotografiche), oggetti militari, libri e oggetti in legno. L’atmosfera è vivace e contrattare prima di comprare qualcosa è un obbligo.
Dopo tanto camminare siamo un po’ stanchi e in bimbi hanno bisognosi un po’ di svago. Prendiamo la metro verso il parco Sokol’niki. Un parco immenso, pulito, ordinato e con moltissime attività per grandi e piccini. Dudu e il Michel possono correre tra orbite e sfere di marmo che rappresentano il sistema solare, o tra i vari giochi. Il parco è frequentato principalmente da moscoviti.
Sentiamo della musica russa e ci dirigiamo in quella direzione. Una pista da ballo dove un centinaio di anziani balla allegramente. Bellissimi. Dudu e Micky si uniscono ai balli per la gioia di qualche vecchietto. Il Miche non ne vuol sapere, io riprendo la scena. Passiamo un po’ di tempo alla scoperta di questo fantastico parco prima di rendersi conto che è quasi l’ora di cena.
ll mercato di Usachevsky è un posto perfetto per cenare; una specie di Eataly. Nel parcheggio auto eleganti e di grossa cilindrata, l’edificio in mattoni rossi e legno è molto curato. L’interno è caldo e accogliente con banchi che vendono di tutto, chioschi che vendono street food e ristoranti. Prendiamo quattro hamburger, di gamberi per il Michel, Micky e me, di granchio per Dudu. A seguire ci fermiamo ad un banchetto che fa il gelato istantaneo con una piastra ghiacciata, del latte, frutta fresca e ingredienti freschi. Buonissimo.
E così la nostra prima giornata moscovita finisce. Prendiamo la metro e torniamo in ostello pronti per una giornata sui pedali.