Siamo a Resen, una cittadina piuttosto anonima, nella zona del lago di Prespa che si estende tra Macedonia, Albania e Grecia, al termine di una giornata nella prima parte sicuramente impegnativa.
Ci svegliamo a Ocrida. La vista sul lago di prima mattina è stupenda. L’aria è fresca e pulita. Colazione, ci prepariamo e scendiamo.
Steve, il nostro amico motociclista viene a salutarci. Qualora uno dei prossimi viaggi fosse in Australia lo andremo sicuramente a trovare.
Un ultimo saluto al lago e partiamo. Imbocchiamo la strada statale che dall’Albania, passando per Ocrida e Bitola porta in Grecia. Qualche chilometro di piano e si inizia a salire. Occorre arrivare a 1200 metri per superare il valico e poi goderci la meritata discesa fino a Resen.
Oltre dieci chilometri di salita, con una pendenza media del 6%, non sono una passeggiata. Il traffico non è elevato e, a parte qualche eccezione, auto e camion si mantengono a distanza di sicurezza.
Ci fermiamo ad intervalli regolari per riprendere fiato. Micky ha le gambe decisamente pesanti dalla stanchezza, ma anche se provata, non molla un solo centimetro.
Uno strano odore di spazzatura inizia a farsi sentire, sempre più forte. È strano. Siamo in montagna circondati da boschi e torrenti di acqua limpida.
Siamo quasi al valico. Alzando gli occhi sulla nostra sinistra una enorme discarica con la spazzatura data alle fiamme. Alla faccia della diossina.
Finalmente siamo sulla cima. Una sosta al cartello che segnala il passo, poi indossiamo la giacca da vento ed è tutta discesa. Meritatissima.
Attraversiamo per chilometri frutteti coltivati a mele. Entriamo a Resen dei vecchietti ci salutano con la mano e un sorriso mezzo sdentato.
È l’ora di pranzo, decisamente presto per andare a prendere possesso della casa. Andiamo nella piazza centrale. La scultura di una mela gigante ci ricorda l’importanza di questo frutto per la comunità locale.
Pranziamo con i panini preparati la mattina e ci rilassiamo un po’.
Andiamo ora verso la casa. Passiamo davanti alla casa della cultura di Resen, un edificio degno della famiglia Addams. Di fronte un ragazzino in tuta da lavoro sta smontando un motore enorme.
Arriviamo a casa, due chilometri e mezzo fuori dalla cittadina. Dopo poco attiva il locatore e ci da le chiavi; l’alloggio non è un granché, ma è pulito e comodo.
Una doccia e un po’ di bucato. Per le sei usciamo di nuovo. Passiamo nuovamente davanti alla casa della famiglia Addams e il ragazzino sta ancora smontando il motore.
Entriamo in un supermercato per comprare la colazione, districandosi tra i vari prodotti con scritte in cirillico; poi a cena fuori.
Insalate varie, piatti di carne, dolce, bibite e birra per trenta euro. Bello, ma è bene non prenderci l’abitudine perché in Grecia i prezzi saranno diversi, quindi cucineremo di più.
Cala il buio. Torniamo a casa e andiamo subito a letto. Domani percorreremo un tratto della via Egnazia fino a Bitola.