Può un animaletto minuscolo farci cambiare nuovamente programma? Ebbene si! Siamo in una cabin in un campeggio poco fuori dal centro di Pargas, la capitale dell’arcipelago. Dovevamo essere a Turku, ma un inconveniente ci ha messo addosso un po’ di panico e abbiamo deciso di fermarci qui per riordinare le idee e capire cosa fare.
Ci svegliamo la mattina con i suoni del bosco. Il canto degli uccellini, il gracchiare di una cornacchia, le fronde degli alberi mosse dal vento. La colazione servita su un prato assolato ci fa cominciare la giornata alla grande. Ora possiamo metterci in sella.
Ben presto il sole si nasconde dietro le nuvole e inizia a piovere. Due giorni di sole consecutivi era chiedere troppo, ma ormai siamo abituati a pedalare sotto la pioggia. Intorno a noi i boschi si alternano ai prati e ai tratti di mare che attraversiamo su lunghi ponti.
Pur pedalando prevalentemente in una zona con poche persone, l’arcipelago di Turku ha una vocazione decisamente più turistica rispetto alla Lapponia. Ogni locale o struttura che incontriamo è fatto a misura di turista.
Ci fermiamo in uno spiazzo con i tavolini, arricchito con gli animali della fattoria scolpiti nel legno. Qui vi si affacciano quattro piccoli locali. Una specie di fast food che serve hamburger e fish&chips, un banco che serve pesce cucinato, una caffetteria e un locale di souvenir che vende articoli in legno e in lana.
Una bella ciambella speziata all’anice e zuccheratissima è proprio quello che ci vuole.
Ripartiamo in direzione Pargas dove vogliamo fermarci ad un supermercato per pranzare. Una volta arrivati Dudu, il Miche e Micky vanno a comprare pranzo, mentre io rimango a controllare le biciclette in compagnia di un omone con un gilet ad alta visibilità che chiede insistentemente “money”.
Mentre mangiamo Micky nota un puntino nero sulla coscia che prima non aveva. Ciò che sembrava un puntino, ad una seconda e più approfondita analisi, si rivela essere una zecca. Innanzitutto deve essere rimossa. Il supermercato si trova dentro un centro commerciale, pertanto vado in farmacia a comprare le pinzette per rimuovere i fastidiosi aracnidi. La farmacia è decisamente ben fornita di questo genere di articoli; in esposizione c’è un intero scaffale pieno di pinzette e lozioni anti zecca. In queste zone sembra essere un problema comune.
Una volta rimossa la zecca, mentre cerchiamo di capire se sia necessaria una copertura antibiotica, Dudu urla che ne ha una anche lui. Andiamo a vedere con un atteggiamento piuttosto scettico, perché è facilmente suggestionabile, ma ahimè, ha ragione. Ne ha una attaccata poco sotto l’inguine. Rimuoviamo la zecca, ma siamo sempre più pensierosi.
Decidiamo di rimanere a Pargas. Troviamo una cabin in un campeggio; ci sistemiamo e iniziamo a controllarci. Troviamo una zecca al Miche, un’altra zecca a Micky e Dudu e una zecca a me.
Fortunatamente ce ne siamo accorti subito e le abbiamo rimosse entro le 48 ore, tuttavia occorre monitorare nel prossimo mese se compare una macchia rossa nel punto in cui la zecca si è attaccata e nel caso fare una terapia antibiotica.
Inoltre decidiamo di cambiare completamente il programma degli ultimi tre giorni di Finlandia. Domani andremo a Turku dove abbiamo trovato una lavanderia a gettoni. Un lavaggio e una passata nell’asciugatrice di tutti gli abiti e dei sacchi a pelo dovrebbe eliminare eventuali zecche.
Passeremo quindi un giorno a Turku, e nell’occasione visiteremo la ex capitale, dopodiché ci sposteremo a Helsinki per trascorrere gli ultimi due giorni a spasso per la città.
Giusto il tempo di una foratura per Dudu, mentre andiamo a comprare cena al supermercato conclude una giornata non particolarmente esaltante.