Una lunga giornata di pioggia. Fitta, intensa, incessante. È così che Freyr, il Dio vichingo che domina sulla pioggia, ci ha fato vedere di cosa è capace. La fortuna ha voluto che oggi non erano previsti spostamenti in bicicletta, ma soltanto un treno per andare a fare un tampone molecolare, dopodiché spendere il resto della giornata gironzolando per Jyväskylä.
La sveglia, impostata sulle 6:45, ci da più fastidio del solito; sarà colpa della stanchezza che piano piano si accumula. Il Miche non ne vuole sapere di alzarsi, ma c’è da prendere un treno, dopo una sosta obbligata per la colazione; pertanto non possiamo permetterci di fare tardi.
Il termometro segna 9 gradi e l’umidità penetra nelle ossa. Dopo una colazione fatta ad un supermercato di fronte alla stazione troviamo riparo sotto la pensilina sul binario. Intanto inizia a piovere.
Arriva il treno, un intercity. Un treno perfetto sia per utenza business che per famiglie. È disposto su due piani. Al piano superiore ci sono prima classe e business class. Al piano inferiore famiglie, studenti e pendolari. Ogni vagone ha il posto per due o tre bici, che all’occorrenza diventa portasci, e il posto per le carrozzine. Il treno ha un’area giochi per i bambini e nel bagno, oltre al fasciatoio per i neonati c’è uno scalda biberon. L’attenzione all’infanzia che c’è nei paesi nordeuropei lascia senza parole.
Entriamo e sistemiamo le bici e ci mettiamo comodi. Il viaggio durerà meno di un’ora.
Quando scendiamo a Jyväskylä la pioggia è aumentata di intensità; indossiamo l’abbigliamento antipioggia e andiamo a cercare la clinica dove dovremo fare il tampone. Fortunatamente è vicina, ed anche se piove c’è una tettoia dove ripararci. Sono puntualissimi e poco dopo mezzogiorno e mezzo abbiamo già fatto.
Vorremmo lasciare bici e bagagli in hotel, ma la camera è disponibile soltanto dopo le 16. Non ci resta che trovare un luogo dove mangiare e poterci scaldare.
Ripariamo in un locale che serve cibo vegetariano. È piuttosto frequentato. Ci sono studenti della vicina Università, persone che mangiano leggendo un libro o lavorano. L’ambiente è caldo e accogliente, tanto che ci fa sentire subito a nostro agio. In un bancone ci sono le pietanze e le insalate, in un altro caffè, acqua e latte.
Possiamo prendere il cibo quante volte vogliamo. Ovviamente assaggiamo quanti più cibi possibile. È tutto buonissimo, in particolar modo una crema di hummus di colore verde.
Rimaniamo nel locale fino alle 14, quando notiamo che c’è la fila per sedersi e noi abbiamo già finito di mangiare da oltre mezz’ora.
Proviamo a chiedere se è possibile avere la camera un po’ prima. Ci viene risposto che al costo di 5 euro l’ora possiamo anticipare l’orario di ingresso fino a quattro ore prima.
Paghiamo 10 euro e andiamo in hotel con due ore di anticipo. Non è possibile girare il centro in bicicletta sotto il diluvio.
La camera è sufficientemente grande da ospitare noi i bagagli e le bici, anche se è una faticaccia portarle al secondo piano.
Una doccia e siamo di nuovo fuori. Passeggiamo per il centro della città sotto una fitta pioggia. A parte qualche centro commerciale Jyväskylä non sembra avere molto da offrire ai turisti; ci rifugiamo quindi in una libreria. Amiamo trascorrere del tempo in libreria e lo facciamo in ogni viaggio. Vedere cosa leggono le persone del luogo e sfogliare qualche libro di cucina ci piace e ci da l’impressione, o l’illusione, di capire meglio la popolazione. Ne usciamo con un libro per bambini dove sono spiegate le parole.
Possiamo ora dedicarci alla spesa prima di andare in hotel. Dobbiamo comprare cena colazione e pranzo. Domani prenderemo l’ultimo treno del viaggio per andare a Oulu. Da lì pedaleremo fino a Capo Nord.
Cena e a letto velocemente con la sveglia impostata sulle 5:45.