Il duemilaventuno è stato, così come il duemilaventi, un anno complicato per gli spostamenti e per i viaggi. A fine maggio ho potuto riassaporare l’ebrezza dell’avventura con il Tuscany Trail e a fine giugno tutti insieme abbiamo ricondiviso le gioie del viaggiare in bici lungo la Via dell’Acqua.
Il ricordo della Francigena del Sud, pedalata solo un anno fa, è lontanissimo e ancor più lontano nel tempo è il ricordo dell’ultima volta che siamo saliti su un aereo. Eravamo di ritorno dalla Nuova Zelanda, si parlava già di virus, ma come una notizia dagli esteri di una cosa che non ci riguardava. Facemmo scalo a Guangzhou per rientrare a Roma. Una manciata giorni dopo i voli da e per la Cina sarebbero stati sospesi a causa di questo nuovo virus che stava causando gravi polmoniti nel gigante asiatico, e che di lì a poco ci avrebbe travolto.
Ora siamo di nuovo in viaggio. Un viaggio vero. Lungo e sfidante. Romantico e avventuroso. In grado di riconciliare i sogni di un bambino con la realtà si una terra che può metterci il in difficoltà, sia climaticamente, sia logisticamente, data la scarsa densità di popolazione e di conseguenza negozi o strutture lungo il percorso.
Siamo di nuovo in un aeroporto. Abbiamo fatto tutti un tampone antigenico meno di ventiquattrore fa, che certifica che non abbiamo un infezione da COVID-19 in corso, e non sarà l’ultimo di questo viaggio. Le bici sono smontate e riposte nelle loro sacche, un bagaglio a mano ciascuno con l’abbigliamento necessario per i prossimi ventiquattro giorni e un bagaglio in stiva con attrezzi per la bici, saponi, cavi e cavetti, tenda e tutto quel che è necessario per garantirci un viaggio in autonomia.
La metà? Voleremo fino ad Helsinki. Da lì raggiungeremo Rovaniemi, sul circolo polare artico. È paese dove abita Babbo Natale, quello vero, e noi muoriamo dalla voglia di incontrarlo. Successivamente ci spingeremo più a nord, attraverseremo la le Alpi Scandinave, lasciando la Finlandia a favore della Norvegia, e punteremo dritti su Capo Nord.
L’entusiasmo è tanto, le aspettative ancora maggiori. Siamo consapevoli che non sarà una passeggiata, ma siamo pronti.
La giornata la trascorriamo prevalentemente tra l’aeroporto di Fiumicino e quello di Francoforte, parecchio cambiata dai tempi di Heidi e della signora Rottenmeier. Micky ed io lavorando, Dudu e il Miche leggendo, giocando con lo smartphone e ascoltando musica.
Alle 1:25 ora locale, 00:25 in Italia, con circa trentacinque minuti di ritardo rispetto all’orario previsto arriviamo a Helsinki. Una lunga fila per compilare dei fogli per il rischio COVID, una signorina che ci dice che nelle prossime 72-120 ore dobbiamo fare un test per vedere se abbiamo contratto il virus in aereo e finalmente possiamo a ritirare le bici e il bagaglio.
Ormai sono le 2:00. Cerchiamo un angolino dell’aeroporto dove accamparci per la notte, con speranza di riuscire a dormire qualche ora. Domattina, belli freschi e riposati ci aspetta il montaggio delle bici e la prima tappa di questa nuova, straordinaria, avventura.
Comments
1 commentoTommy
Lug 31, 2021Evvai!!!!!
Forza ragazzi
Alessandro Falleni
Lug 31, 2021😃