Siamo a Imabari, una cittadina che si affaccia sul mare interno di Seto, nella prefettura di Ehime. È dominata da un imponente castello del milleseicento, con un enorme fossato in cui scorre acqua di mare. A Imabari sono presenti sei degli ottantotto templi dello Shikoku Henro.
Ci siamo svegliati presto nella Guest House di Joy. Ci prepariamo e scendiamo a prendere le bici. Appena scesi notiamo un gruppo di persone, amici di Joy, che sta facendo colazione. Ce li presenta. Fortunatamente una di loro parla un buon inglese. È di Yokohama, vicino a Tokyo e si trova sull’isola di Omishima in vacanza con i figli.
È ora di risolvere il mistero delle spiagge. Le chiedo incuriosito come mai i giapponesi non vanno in spiaggia e se ci vanno stanno coperti. La risposta, alla fine, è la più ovvia. Perché non amano il mare, tantomeno la pelle abbronzata, che trovano volgare. Tokyo fa eccezione, in quanto, specialmente i giovani, amano andare al mare ed essere abbronzati. Mistero risolto!
É ora di rimettersi in sella. La ciclabile Shimanami Kaido passa dall’altra parte dell’isola. Noi dobbiamo affrontare al contrario i tre chilometri di salita e altrettanti di discesa percorsi ieri per arrivare alla Guest House. Le salite la mattina presto sono sempre più faticose!
Ormai siamo caldi e facciamo una tirata di quindici chilometri prima di fare una sosta; man mano che passano i giorni stiamo prendendo il ritmo. Il tempo e i chilometri che intercorrono tra le soste aumentano.
Pedaliamo godendoci questi paesaggi unici che presto abbandoneremo. I chilometri scorrono; attraversiamo due ponti toccando le isole di Hakata e Oshima, dove ci fermiamo per pranzo. Ci rimane da superare l’ultimo ponte che ci porterà a Imabari. Lo imbocchiamo attraverso una lunga salita; è lunghissimo, 4,5 chilometri di acciaio e cemento. Il mare sottostante è attraversato da correnti fortissime che formano dei grandi vortici; sono impressionanti da vedere.
Arriviamo finalmente ad Imabari. Il nostro ryokan si trova in centro, affacciato sul mare. Seguiamo il lungomare per raggiungerlo; tra il mare e le case è stato eretto un muro alto 4 metri molto spesso. Chissà se serve a proteggersi dalle onde provocate dai tifoni o dagli tsunami provocati dai terremoti; comunque sia questa barriera che oscura la visuale del mare rende claustofobici.
Arriviamo al ryokan, completiamo il check-in e lasciamo le bici. Dobbiamo comprare l’equipaggiamento del pellegrino, per poter affrontare al meglio lo Shikoku Henro. Chiediamo al tizio del ryokan, che, dopo qualche telefonata, ci indirizza in un negozio vicino.
Il negozio vende solo articoli sacri. Entriamo e subito veniamo accolti da almeno quattro commesse gentilissime in divisa. Cerchiamo di capirci, un po’ mimando, un po’ a gesti. All’interno del negozio ci sono templi realizzati in legno, in metallo, Buddha di tutte le dimensioni, oracoli da casa e, ovviamente tutto l’occorrente per lo Shikoku Henro:
- Sugegasa, il cappello di paglia.
- Hakui, la veste bianca, simbolo della purezza e dell’innocenza. Una scritta sulla schiena recita la frase “dogyo ninin” che significa “due persone che viaggiano insieme (il pellegrino e Kobo Daishi)”.
- Zudabukuro, la borsa bianca che contiene gli incensi e le candele.
- Nokyocho, il libro sul quale si appongono i timbri dei templi visitati.
- Osamefuda, il foglio con il Buddha sul quale il pellegrino scrive il nome, la provenienza e il desiderio che lo spinge alla preghiera.
- Jirei, la piccola campanella da suonare ad ogni sutra (preghiera buddhista).
- Wagesa, la stola da tenere intorno al collo.
- Juzu, il rosario buddhista.
- Congo zue, il bastone al cui interno è presente lo spirito di Kobo Daishi che indica il cammino.
Mentre scegliamo ci servono del té con i biscotti, per rendere più piacevole il tempo trascorso nel negozio.
Per motivi di spazio non possiamo acquistare tutto. Ne usciamo con due Juzu, una Hakui, una Jirei e un blocchetto di duecento osamefuda.
Soddisfatti degli acquisti ci fermiamo a fare la spesa e torniamo al ryokan dove ci attendono un meritato onsen e la cena. Poi a letto.
Da domani i chilometri percorsi diminuiranno per i prossimi nove giorni. Dobbiamo sofffermarci nei vari templi e cercare di coglierene la spiritualità.
Comments
1 commentoGiovannella
Ago 8, 2018Finalmente anche Ale con il kimono……ora manca Micky!!!!!
Giovannella
Ago 8, 2018A proposito puoi chiedere a quel ciclista giapponese dove ha comprato quel sobrio completino?Vorrei regolarmente uno uguale,uguale per il tuo compleanno!😁😁😁😁
Tommaso
Ago 10, 2018Che belle foto!!!!!❤️