Siamo a Skógar, un villaggio a sud del vulcano Eyjafjöll, coperto a sua volta dal ghiacciaio Eyjafjallajökul.
Di fronte a noi, a circa cento metri dalla tenda, la leggendaria cascata Skógafoss. Ultima di 20 cascate che si trovano lungo il fiume Skóga, generato dal ghiacciaio, è la più alta d’Islanda con un salto di 62 metri.
Legato alla cascata esiste un racconto tra storia e leggenda. Si narra dell’esistenza di un tesoro custodito dentro ad un forziere che un vichingo, nel X secolo, nascose proprio sotto alla cascata.
Un ragazzo, nel XVII secolo, la leggenda narra, che trovò il forziere, ma riuscì ad afferrare soltanto una delle sue maniglie ad anello, la quale si staccò, mentre il tesoro finì sul fondo della cascata.
L’anello del forziere venne utilizzato come maniglia della chiesa e, dopo che fu sconsacrata e demolita, si trova oggi nel Museo di Skógar.
Ci svegliamo a Vik piuttosto presto. Sono le 7. La tenda di Elia non c’è già più, Dino e il suo gruppo sono impegnati come noi nei preparativi, Sebastian e Fabian dormono ancora.
La giornata è variabile, ma ventosa. Alle 9 siamo in sella. Ci immettiamo nella Hringvegur per affrontare subito due ripide salite che ci ripagano con uno stupendo panorama sul ghiacciaio e sulla verde vallata popolata da mucche e cavalli.
Pochi chilometri e svoltiamo sulla sinistra. Una deviazione su una strada secondaria ci conduce al promontorio Dyrhólaey dal quale possiamo vedere Kirkjufjara Beach una spiaggia spettacolare per ammirare la forza della natura.
In questa zona l’oceano Atlantico è particolarmente nervoso e aggressivo. Si possono vedere infatti in mare tre grossi faraglioni, prima facenti parte della costa che l’oceano ha eroso. Più romanticamente gli islandesi parlano di due giganti che, cercando di prendere una nave che passava poco distante dalla spiaggia, furono sorpresi dal giorno prima di potersi nascondere in montagna e furono trasformati, insieme alla nave nei tre faraglioni di Vik. Ai tre gli venne dato un nome: Skessudrangur, Langhamar e Landdrangur.
Lasciamo le bici e scendiamo verso la spiaggia, ormai chiusa per la pericolosità delle onde che in passato hanno fatto molte vittime. Qualche foto e un pranzo anticipato per evitare il classico rovescio di pioggia islandese previsto nel pomeriggio. Pane, Gouda, il più famoso formaggio olandese, prodotto in Islanda è una specie di salame.
Durante il pranzo incontriamo dei toscani parte di un tour organizzato. Due chiacchiere tra corregionali e ripartiamo.
Il vento ora è fortissimo e soffia esattamente dalla direzione in cui pedaliamo. Pedalare con il vento contro per circa trentacinque chilometri diventa un’impresa.
Impieghiamo quasi tutto il pomeriggio per arrivare a Skógar.
Il campeggio che si trova esattamente sotto la cascata ha le potenzialità per essere spaziale. Purtroppo si distingue in negativo tanto che dobbiamo rivedere la nostra scala con la quale classifichiamo i campeggi.
Un prato attiguo al parcheggio dal quale si accede alla cascata di Skógafoss è tutto quel che offre, oltre a due bagni, sporchi e maleodoranti, rigorosamente condivisi con tutti i visitatori del luogo.
Purtroppo il campeggio successivo si trova ad oltre trenta chilometri, quindi non ci resta che piantare la tenda.
Vicino al campeggio c’è un hotel di lusso con tanto di ristorante.
Decidiamo di regalarci una cena anticipata. Hamburger con patatine per tutti, anche se quello di Micky è vegetariano; io mi concedo anche una Gull, una buona birra locale.
È tardi ed i centinaia di turisti arrivati con pullman, camper ed auto per ammirare la cascata più alta d’Islanda stanno andando via. È il nostro momento per goderci la meraviglia naturale. Saliamo i 470 scalini che ci portano alla sommità di quella che era una scogliera e che a seguito di eruzioni vulcaniche ora si trova distante dal mare chilometri.
Intanto al campeggio arrivano anche Sebastian e Fabian, ormai siamo quasi compagni di viaggio. Ci salutiamo scherzando sul fatto che ci vediamo praticamente tutte le sere da giorni.
È ora di andare a dormire. Domani ci sposteremo nelle isole Vestmann.