Doveva essere una giornata dura e lo è stata. Siamo stati bravi. Non abbiamo molato un centimetro e nessuno si è mai lamentato. Siamo arrivati in hotel a buio inoltrato un po’ infreddoliti, più per l’umidità presa che per la temperatura bassa.
Ci svegliamo la mattina intorno alle 5 e iniziamo piano piano a preparare la colazione, quando, il cellulare trovato per strada il giorno prima inizia a suonare. Il display visualizza Robin, un nome sia maschile che femminile. Dall’altra parte del telefono una voce da uomo. È Peter, il proprietario del telefono che ci sta chiamando dal cellulare della moglie. Ci chiede se possiamo portargli il telefono, ma la cosa non è proprio possibile perché in primo luogo siamo in bici e poi perché, onestamente, ci sembra una richiesta fuori dal mondo, visto che è lui ad avere perso il cellulare. Gli diamo l’indirizzo dove alloggiamo e, nel giro di mezz’ora ci chiama dicendo di essere fuori dall’hotel.
È ancora notte fonda e, mentre ci chiediamo ancora come mai ci abbia chiamato alle cinque di mattina, Micky ed io usciamo nel piazzale gelido. Un tizio con una torcia elettrica ci viene incontro. È vestito da lavoro, forse è un edile o un carpentiere. Ci porge la mano ringraziandoci, noi gli consegnamo il telefono e ci voltiamo per tornare in camera. Peter ci offre dei dollari come ricompensa, noi rifiutiamo, ma lui insiste dicendo di averlo salvato dalla reazione del suo capo. Rifiutiamo ancora ringraziandolo, ma Peter non sente storie. Dalla buona azione guadagniamo 50 dollari.
Torniamo in camera facciamo colazione e ci prepariamo per uscire. Fuori sta scendendo qualche fiocco di neve, ma non è così freddo.
Saliamo in bici e usciamo dal paese immergendoci nelle campagne del Rode Island. La case sono molto distanziate l’una dall’altra; sono grandi e in legno, con un enorme giardino dove sono parcheggiati due o più pickup o suv, e, a volte un piccolo trattore con la quale lavorare il campo dietro la casa. Grossi e minacciosi cartelli ci ricordano di non violare la proprietà privata, altrimenti non si capisce bene il proprietario cosa voglia farci. Qui i sostenitori dell’ex presidente sono ancora molti. Accanto alla bandiera degli Stati Uniti in molte case sventola una bandiera a sostegno dell’ex presidente o addirittura con la richiesta di impeachment per l’attuale presidente.
Ora la strada sale. I campi e le campagne lasciano il posto a boschi di aceri. Micky, a causa di un ginocchio messo decisamente male, non può forzare, pertanto i tratti più ripidi li facciamo spingendo. Sia il panorama sia la salita ci accompagneranno per gran parte della giornata.
Ci fermiamo in un café per scaldarci e fare uno spuntino. Muffin giganti e caffè o cioccolata calda. Si fronte ai bagni, un uomo con un cappello da cowboy davanti ad una birra e un piatto che contiene le calorie di tre giorni di una dieta bilanciata guarda nel vuoto.
Consumiamo il nostro spuntino all’aperto e ripartiamo mentre inizia a piovere. Non una pioggia torrenziale, ma una pioggerellino fitta e fastidiosa.
È pomeriggio quando superiamo il punto più alto dello stato del Rode Island poco prima di entrare in Connecticut. Ci immettiamo in una statale che seguiremo per circa trenta chilometri fino all’hotel.
Lungo la strada ci fermiamo a varie farmacie o cliniche private per cercare di fare un tampone a Michelangelo, che essendo l’unico del gruppo non vaccinato, per ragioni anagrafiche, deve fare un tampone entro tre/cinque giorni dall’ingresso negli Stati Uniti. Il pellegrinaggio tra farmacie e cliniche non ci porta fortuna. Serve l’appuntamento è, per i prossimi due tre giorni non c’è speranza di riuscire a farlo. Compriamo un set per fare il tampone a casa. Se neanche domani riusciremo a fargli fare il tampone provvederemo con il test di autodiagnosi.
Si è fatto buio e ricomincia a nevicare. Ci fermiamo a fare la spesa per la cena prima di puntare verso l’hotel. Gli ultimi venti chilometri li pedaliamo più con il cuore che con le gambe. Dopo ottanta chilometri e mille metri di dislivello finalmente arriviamo in hotel. Una doccia, una cena calda preparata al microonde e siamo come nuovi. La tappa di domani sarà più semplice. Meno chilometri, meno dislivello e niente pioggia!