Siamo a Miyajimaguchi in una orrenda Guest House, con stanze minuscole e servizi praticamente assenti. Ha però una particolarità che la rende unica. Proprio di fronte a noi possiamo vedere famosissimo Torii, il portale di ingresso al luogo sacro, del santuario di Itsukushima nella vicina isola di Miyajima. Il Torii rosso che sorge dal mare è una delle immagini più rappresentate del Giappone, che ognuno di noi ha visto almeno volta.
La giornata è stata particolarmente impegnativa. Cinquantasette chilometri, pedalati sotto il solleone e con un tasso di umidità record, almeno per come siamo abituati noi, ci hanno messo a dura prova. Il Miche ha stabilito un nuovo record di distanza percorsa con la sua bici, in più, in condizioni particolarmente difficili. Dudu, invece, non ancora dodicenne, anche spesso erroneamente lo consideriamo come un adulto, fa sembrare normale amministrazione quello che normale non è per nessuno.
Il pensiero di dover fare quasi sessanta chilometri fa si che ci anticipiamo di un’ora rispetto al normale. Sveglia alle 6:30. Colazione veloce in camera con il solito latte e granola e poi subito in sella.
La mattina scorre tutta pedalando nella immensa zona industriale di Yanai. Odore di industrie e camion che ci sfrecciano accanto sono presenze non gradite per la tutta prima parte della giornata. Stranamente e fortunatamente, mentre alla nostra destra abbiamo enormi e puzzolenti fabbriche, alla nostra sinistra si alternano piantagioni di riso e stagni ricoperti da fiori di loto bianchi, la cui bellezza toglie il fiato, con foglie giganti. Per terra, di tanto in tanto, troviamo degli insetti morti. Sono grandissimi. Raccogliamo una bella libellula e la portiamo con noi.
Solo il caldo ci obbliga a delle soste che ci consentono di godere di una bibita fresca, un onigiri, un frutto o un gelato rigenerante. La nostra pelle è bollente e siamo un pochino preoccupati per il più piccolo della comitiva.
Non appena superata la zona industriale troviamo una spiaggia. Vediamo subito che né la spiaggia né l’acqua sono le stesse in cui abbiamo corso e fatto il bagno ieri, tuttavia occorre rinfrescarci prima di poter riprendere il nostro percorso. Senza pensarci troppo ci spogliamo e facciamo il bagno in un acqua caldissima. Giusto il tempo di rinfrescarci e poi fuori. Non abbiamo piacere a fare il bagno in un acqua che, con tutta probabilità è inquinata.
Una volta ripreso il cammino mancano ormai venti chilometri all’albergo. Lungo la strada incontriamo comitiva organizzata di persone che sta marciando per la pace. Si stanno dirigendo verso Hiroshima, dove arriveranno il 6 Agosto, anniversario del lancio della bomba atomica. Ci salutiamo calorosamente.
Lasciamo la strada per una strettissima pista ciclabile, la perdita di un bullone del portapacchi posteriore mi fa sbilanciare improvvisamente il carico e cadere. Fortunatamente niente di grave, ma urge trovare un rimedio. Chissà se tra i vari bulloni che ho portato ce n’è uno adatto al portapacchi. Esce un ragazzo da un negozio con la volontà di aiutarmi. Vede il problema e torna con una fascetta. La accetto di buon grado e rimando alla sera la riparazione definitiva. Meno tempo stiamo sotto il sole e meglio è per tutti. Ringraziamo il nostro amico giapponese e ripartiamo.
Finalmente arriviamo alla nostra Guest House. All’ingresso ci attende un modellino enorme del Gundam, un robot giapponese degli anni 70. Meraviglioso.
Usciamo subito per andare a fare la spesa. Le bici sono già legate con quattro catene, quindi decidiamo di andare a piedi anche se il supermercato è a oltre due chilometri da noi. Notiamo con terrore un cartello nei pressi di un’aiuola ben curata. Pericolo di serpenti! Siamo in pieno centro di una città e ci sono i serpenti? Proseguiamo facendo molta attenzione a dove mettiamo i piedi.
Spesa, guest house, doccia e cena. Domani arriveremo a Hiroshima e dobbiamo studiare come fare gli origami a forma di gru per onorare la memoria di Sadako Sasaki, di cui parleremo nel post di domani 🙂
Ora si dorme.