Siamo chiusi nella nostra tenda in una piccolissima area attrezzata nei pressi del porticciolo di Łomźa, sul fiume Narew. Qualche camper olandese, un paio di Citroen 2 cavalli d’epoca camperizzate ed un ragazzo con la sua bici, arrivato da poco a piantare la propria tenda. Abbiamo servizi ed elettricità, che per ricaricare telefonini, computer, GoPro e le altre apparecchiature elettroniche è vitale.
Una giornata dalla doppia faccia. La mattina abbiamo pedalato quasi interamente sotto una pioggia insistente e fastidiosa, il pomeriggio sotto un timido sole, sufficiente a scaldarci.
Ci svegliamo nella nostra casa di Rogóźnia. Sta piovendo, così come tutta la notte. Le previsioni avevano promesso sole, ma non è così. Ora dicono che per le nove smetterà, ma vedendo le nuvole cariche di acqua sembra improbabile.
Facciamo le cose con calma. Micky sbriga un po’ di lavoro, io curo un po’ il blog, i bimbi li lasciamo dormire un po’ di più.
Facciamo colazione con la pizza avanzata della sera prima e qualche provvista che abbiamo dietro. Intanto le previsioni spostano in avanti l’arrivo del sole. Dobbiamo fare circa sessanta chilometri. Ci mettiamo in posa per il nostro vicino di camera col quale abbiamo condiviso la cena, ci vestiamo bene e partiamo.
La strada non è bella. Dobbiamo percorrere trentacinque chilometri di statale decisamente trafficata e con camion che ci sfrecciano vicini. Qualcuno è rispettoso e attende che la strada sia libera per allargarsi abbastanza da non farci avvertire la sensazione di risucchio, altri meno.
Durante uno scroscio più intenso ci fermiamo sotto una pensilina dell’autobus, approfittando della sosta per uno spuntino. Una ragazza americana in sella ad una bella Salsa Marrakesh si ferma con noi per ripararsi dalla pioggia. Proviene dall’Estonia; lei di strada ne ha già percorsa parecchia….
Intanto la pioggia cala di intensità, decidiamo di trovare una strada alternativa. Allungando il percorso di una decina di chilometri è possibile passare tra boschi e strade di campagna.
Ci immettiamo in una stradina, e subito una bella sorpresa. A pochi metri da noi su di un traliccio, un nido di cicogna con tanto di proprietaria di casa. Bellissima. Ci fermiamo per una serie di foto da national geographic.
Ben presto l’idea che sembrava ottima si rivela meno buona del previsto. Pedaliamo nella sabbia. Nicco e Micky avanzano come treni grazie ai copertoni generosi, a seguire il Miche e poi io, che affondo nella sabbia. Faccio fatica a tenere la bici dritta, faccio fatica a pedalare, perdo il carattere.
Convinto a cercare dei copertoni più larghi e più adatti, da utilizzare in questi terreni nei prossimi giorni, cerchiamo di riguadagnare l’asfalto.
Ci ritroviamo nella stessa statale. I camion ci sfrecciano vicini. Cambiamo formazione. Il Miche primo, poi Micky in modo che possa controllarlo, a seguire Dudu, quindi io per controllare Dudu.
Proseguiamo per ventisette chilometri cantando canzoni per far passare i chilometri in una strada lunga e dritta, senza sussulti di alcun genere.
Un paesino con un supermercato ci accoglie per il pranzo. Un parco giochi per mangiare e far distrarre i bimbi è l’ideale. Una volta mangiato io e Dudu laviamo le posate nel vicino cimitero. Li l’acqua non manca mai; i fiori devono essere innaffiati.
Riprendiamo la strada. Tutta una tirata fino al nostro motel.
Arriviamo nei pressi del motel, ma non ne troviamo traccia. Girovaghiamo per dieci minuti senza successo. Chiediamo aiuto ad una ragazza polacca. Sembra terrorizzata da noi. Parla poco e ci tiene a debita distanza, indicandoci sommariamente dove andare. Finalmente il motel.
La facciata non è un granché. La porta è chiusa. Vado a vedere nel giardino retrostante dove trovo un chiosco in stato di abbandono e una discarica. È già abbastanza per decidere che non vogliamo starci, ma magari nell’altro lato è migliore. Ci sono due porte. Bussando ad una esce un tizio in mutande con l’aria della persona dalla quale non comprerei mai un’auto usata. Ci dice, infastidito, di chiamare un numero e di chiedere.
Ok. Cambiamo posto. Dopotutto abbiamo la tenda. Sarà sempre meglio che dormire li.
Vediamo che nei pressi del porticciolo di Łomźa c’è un area attrezzata per i camper. Decidiamo di andare lì. Lungo la strada ci premiamo con un lody, il loro gelato. Buono ed economico. Qui diventerei un quintale.
Arrivati al porticciolo ci dividiamo. Il Dudu il Miche ed io montiamo la tenda. Micky va a cercare un supermercato per procurarci cena e colazione.
Torna con delle fettine di maiale che preparo con il nostro prezioso fornellino ad alcool. Panino con fettina di maiale, fette di formaggio locale e pomodoro.
Una ottima cena e poi a letto, nella speranza che sia una nottata comoda.
Comments
1 commentoGiovannella
Ago 6, 2019Ma chi è il fotomodello della prima foto!!!!!
BELLISSIMO OOOOOOO
Giovannella
Ago 6, 2019E che TENDA!!!!!!