Lopburi conosciuta anticamente come Lavo, è un’antica città nella zona centrale della Thailandia, con insediamenti risalenti all’età del bronzo. Il Regno di Lavo, descritto anche da Marco Polo è stato per molto tempo sotto il controllo dell’Impero Khmer; lo stile dei templi, infatti richiama la tipica architettura Khmer, ricordando il complesso di Angkor Wat in Cambogia.
È la mattina di Natale. Il Miche si sveglia presto ed è eccitatissimo, nella speranza che Babbo Natale ci abbia trovato qui in Thailandia. Alza la testa dal letto, guarda in direzione del nostro banano di Natale ed esclama: “È venuto!”. Scende dal letto e corre a svegliare Dudu, un dormiglione da competizione. Dudu prova a resistere, girandosi ora da una parte, ora dall’altra, ma con il Miche in preda alla eccitazione natalizia è una battaglia persa in partenza. Dudu si alza borbottando qualcosa di poco comprensibile e segue il Miche.
Concediamo loro un’ora per scartare e giocare con i regali ricevuti, e andiamo a fare colazione. In un elegante salone dell’hotel è servita una abbondantissima colazione al buffet con: zuppe, riso, noddles, uova, pollo, verdure, frutta, pesce, pancake, yogurt, latte, caffè, té. Noi ne approfittiamo per anticipare il pranzo di Natale.
Con la pancia bella piena, non ci resta che preparare bici e partire. Ci aspetta un altro viaggio di quattro ore e mezzo con il treno. Arriviamo alla stazione quasi un’ora prima. Il tempo di fare i biglietti e di comprare qualcosa per il viaggio al vicino mercato, tra banchi di frutta e teste di maiale. Un signore sulla sessantina chiede di potermi fare una foto perché sono handsome like a star movie. L’aveva detto Paolo Fox che l’anno sarebbe finito in bellezza 😂.
Sul binario ci avvicina un militare, ci saluta cordialmente e poi ci fa un sacco di domande: da dove siamo partiti, dove eravamo il giorno precedente, dove andiamo, che percorso facciamo. Noi rispondiamo, con il dubbio se si tratti di semplice curiosità o di altro.
Arriva il treno. Siamo aiutati dal personale a caricare le bici e ci sistemiamo in carrozza numero cinque. Per raggiungere il nostro posto dobbiamo attraversare la carrozza riservata ai monaci che viaggiano in silenzio, dormendo o meditando. Vicino a noi una famiglia con una bambina piccola, sui cinque anni, che ci guarda. Dopo una fase di studio si avvicina. Micky la invita a sedersi accanto al Miche, che a malincuore “perché è una bimba”, la fa sedere. Piano piano iniziano a capirsi. Attaccano figurine e colorano; sono belli da vedere perché il gioco abbatte ogni barriera, anche linguistica. Dudu intanto ne approfitta per portare avanti i compiti delle vacanze. Quattro ore e mezzo sono lunghe, ma il tempo passa in fretta.
Arriviamo a Lopburi, e, già guardando fuori del finestrino possiamo constatare che le città non è famosa tanto per i templi, le statue del Buddha, i paesaggi o la cultura del luogo, ma per le scimmie. Sono ovunque, sui binari, sui muri, sui fili della luce. Si arrampicano su palazzi tutti ingabbiati, girano per strada. Lopburi è conosciuta come la “città delle scimmie”; sono loro le vere padrone del centro della città.
Circa duemila esemplari di dispettosissimi macachi girano indistrurbati per il centro storico ed hanno eletto loro quartier generale Phra Prang Sam Yot, un tempio induista, poi convertito a buddhista costruito in stile khmer. Phra Prang Sam Yod è formato da tre grandi torri (prang), costruite in pietra porosa scura. La torre centrale è la più alta, mentre quelle ai lati sono più piccole. I prang sono collegati tra di loro da un corridoio a volta e nel mezzo c’è una statua di Buddha, senza testa, in meditazione.
Appena arrivati siamo circondati dalle scimmie. Chi sale sulla bici, chi tenta di rubare un portachiavi attaccato alla bici del Miche, chi ancora ci gira minacciosamente intorno. Ci sembra di essere Mowgli, il protagonista del libro della giungla, alla mercé del Re Luigi, il re delle delle scimmie. Il Miche è un po’ spaventato, ma entriamo comunque a visitare il tempio.
Andiamo prima noi uomini, lasciando imprudentemente Micky a controllare che le scimmie non facciano danni. L’odore è forte e c’è sporcizia ovunque. Ci sono azzuffamenti qua e là tra scimmie, mentre un enorme maschio dominante si aggira spavaldo. Siamo richiamati da Micky che urla contro una scimmia. Ha rubato le matite nuove del Miche e le sta mangiando. Ormai sono perse. Il custode ci da una canna con il quale tenere le scimmie lontane. E’ il mio turno di fare la guardia alle bici, con la canna in mano, e Micky e i bimbi vanno a visitare il tempio. Vedo passare una scimmia con la bocca tutta blu che sputacchia colore. Speriamo almeno che gli faccia un po’ male la pancia 😂. Finita la visita ci dirigiamo verso l’hotel, distante circa dieci chilometri da noi.
L’hotel, moderno e pulito, ha il piccolo difetto di essere nel nulla. Il primo posto dove poter mangiare è distante oltre cinque chilometri. I bimbi sono stanchi e percorrere dieci chilometri al buio, in Thailandia, ci sembra un po’ imprudente. Decidiamo quindi di chiamare un pony pizza. Pizze classiche nessuna, ma in compenso tutte hanno l’ananas, tranne l’americanissima pepperoni pizza, con salamino piccante, purtroppo terminata. L’impasto della pizza può essere basso, alto o con il cornicione ripieno di formaggio o würstel.
Finalmente arriva la nostra cena di Natale. Le pizze: Micky ananas e prosciutto cotto con cornicione ripieno formaggio, il Miche ananas, prosciutto cotto e salsicce con cornicione ripieno di würstel, Dudu tutti gli ingredienti delle altre pizze mischiati con il cornicione ripieno di formaggio, io ananas, prosciutto cotto e granchio con impasto basso. Due vaschette di gelato per concludere. Ah, dimenticavo. Tutte le pizze sono bianche, ma vengono consegnate con delle bustine di ketchup. Orrore. Ogni volta che in Thailandia viene consegnata una pizza un pizzaiolo a Napoli muore.
Dopo una serata pizza&gelato non ci resta che andare a letto visto che domani ci attendono oltre cinquanta chilometri.
Comments
1 commentoGiovannella
Dic 26, 2018Ma come?Tra scimmiette non vi siete capiti?Il Miche si è seduto anche sulla panchina riservata….