Siamo ad Ang Thong una città della Thailandia centrale, capoluogo dell’omonima provincia. Una città, a dire il vero, piuttosto anonima, per noi tappa di avvicinamento ad Ayutthaya.
Ci svegliamo di primissima mattina nel nostro hotel poco fuori Lopburi. Oggi ci attendono almeno cinquanta chilometri, in una giornata che preannuncia piuttosto calda.
La colazione è servita in un ristorante di fronte all’hotel. Il buffet è più che accettabile: riso, pollo con verdure, carne e pane tostato con la marmellata. La parte liquida è un po’ scarsa, come la maggior parte delle colazioni in Thailandia. Difficilmente troviamo del latte , mentre c’è sempre una caraffa di caffè molto forte e dell’acqua.
Prima delle otto siamo in sella e il ritmo che prendiamo è subito buono. Pedaliamo in una strada piuttosto trafficata con, alla nostra sinistra, un canale con una fitta vegetazione. Il numero di serpenti schiacciati lungo la strada è notevole, per cui stiamo piuttosto attenti, evitando di stare troppo vicini al bordo. Nei pressi di case o negozi la vegetazione è stata bruciata per limitare il numero di serpenti in giro.
Il Miche pedala per ventuno chilometri senza lamentarsi, prima della sosta. Ci fermiamo a un chiosco che vende meloni e cocomeri. Una specie di granita “siciliana” espressa al melone per Dudu, Micky e me, e un cocomero tagliato per il Miche. Tutto ottimo e rinfrescante, goduto al piccolo tavolo del chiosco.
Ripartiamo dopo quasi un’ora. oggi il Miche ha la gamba calda e si fa altri venti chilometri prima di una nuova e veloce sosta. Le strade trafficate intanto lasciano il posto alle stradine di cui siamo le uniche presenze. Incontriamo vari templi, sempre imponenti, colorati con rifiniture dorate. Un varano di un paio di metri ci attraversa la strada prima di immergersi in uno stragno. Ci fermiamo e lo seguiamo con gli occhi fino a che non sparisce. È la prima volta che vediamo un lucertolone del genere.
È ora di pranzo e siamo quasi al nostro resort. Decidiamo di andare a scaricare i bagagli e poi uscire per mangiare qualcosa. Intanto la strada diventa sterrata. Attraversiamo un ponticello in metallo, piuttosto instalibe, percorriamo poche centinaia di metri e siamo al resort. Una struttura nuovissima composta da vari bungalow costruiti su palafitte. Ogni bungalow ha a disposizione il proprio posto auto, è composto una enorme camera con due letti matrimoniali e un bagno. Anche qui siamo gli unici ospiti della struttura.
Scarichiamo le bici e usciamo per mangiare. Ci fermiamo ad un ristorante all’aperto poco distante. Il menù è solo in thailandese, per cui facciamo un giro tra i tavoli per vedere cosa mangiano i clienti e poter scegliere i piatti. I clienti sono divertiti e cercano di interagire. Alla fine svegliamo ali di pollo croccanti con riso per Dudu, Micky e il Miche, funghi fritti e pollo con verdure per me. Tutto ottimo.
Sono ormai le quattro del pomeriggio. Dobbiamo recuperare una colazione per la mattina successiva, visto che con è compresa, e tornare al nostro bungalow per compiti e relax. Cena al resort e a letto presto. Domani raggiungeremo Ayutthaya.
Comments
1 commentoGiovannella
Dic 27, 2018Il Varano…Non eravate terrorizzati????Incredibile