Siamo a Ii (ii) un piccolo pause nella Baia di Botnia, alla foce del fiume Iijoki. Ii, al di là di avere una natura mozzafiato non ha niente; è noto per avere il toponimo più corto della Finlandia e anche uno dei più corti al mondo.
Noi alloggiamo in un campeggio, l’unico della città, in un grazioso cottage giallo; un unico ambiente, due letti a castello, un divano letto e due piccoli fornelli. Perfetto per noi.
La sveglia suona alle 5:45. Fuori è già giorno da oltre un’ora. La pioggia del giorno prima ha lasciato il posto ad un bel sole.
Cercando di fare più piano possibile, facciamo una colazione veloce e iniziamo a portare bici e bagagli dal secondo piano in strada.
Una pedalata con l’aria fresca della mattina fino alla stazione e poi in treno. Dobbiamo fare l’ultimo spostamento del viaggio ed arrivare a Oulu. Il viaggio durerà tantissimo, poiché dovremo tornare indietro a Tampere e poi cambiare treno.
Saliamo in treno e posizioniamo le bici. Il viaggio per Tampere dura un’ora scarsa. A Tampere abbiamo un’ora prima della coincidenza. Usciamo dalla stazione. La città con il sole sembra diversa a quella vista due giorni prima. Tante persone in giro. Bici, monopattini elettrici, skateboard. Andiamo nella piazza principale. Una signora vende ortaggi e frutti di bosco in un banchetto, dei ragazzi gironzolando con la macchina fotografica appesa al collo. Noi prendiamo un buon caffè e ci sediamo al sole. Sarà la latitudine, ma il cielo qui è più azzurro.
Prendiamo il secondo treno; alle 14:22 arriviamo a Oulu, presso la foce del fiume Oulujoki, sulle rive del Golfo di Botnia. Rappresenta la sesta città del paese, sicuramente la più importante della Finlandia settentrionale eccellenza per la scuola e la ricerca.
Ad accoglierci un bel sole. Prendiamo le bici e ci mettiamo subito in sella. Dobbiamo fare più di quaranta chilometri. Ci immettiamo su una pista ciclabile che non abbandoneremo più fino alla città di Ii. Ogni tanto, lungo la pista, incrociamo qualcuno che si allena con gli skitoll, una specie di sci con le rotelle, o qualche cicloviaggiatore, per lo più solitario.
Attraversiamo tutta la città, ridendo sull’ottimismo dei finlandesi quando vediamo i pannelli solari sui tetti delle case. Qui metà anno è sempre buio, e per l’altra metà dell’anno tre giorni su cinque piove.
Ora pedaliamo di lato alla strada principale. Cartelli triangolari su sfondo giallo avvisano del pericolo di attraversamento alci. L’alce sembra l’animale più pericoloso della Finlandia. Sicuramente è quello che causa più morti, in quanto responsabile di numerose incidenti stradali.
Arriviamo a li. Ci dirigiamo all’unico campeggio della cittadina. I reception una ragazza dai tipici colori nordici. Biondissima, con degli occhietti piccoli e azzurri e una carnagione bianchissima. Con pochi euro di differenza prendiamo un cottage invece di una piazzola per la tenda.
Siamo piuttosto stanchi; dopo una spesa al vicino supermercato ci coccoliamo con una cena a base di salmone e patate lesse. Prima di andare a letto riceviamo il risultato del tampone molecolare. Siamo negativi. Abbiamo cambiato il piano di viaggio, preso più volte il treno per avere questa risposta. Ora possiamo viaggiare da “persone libere” in Finlandia.
Domani ci aspettano ottanta chilometri.