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Helsinki - Capo Nord, Viaggi

Da Hänvihaara a Tohkala

posted by Alessandro Falleni
Ago 2, 2021 544 7 0
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Dopo una giornata che possiamo definire “piuttosto umida” siamo al calduccio in una casetta di legno in mezzo ad un bosco qualche chilometro a nord di Tohkala, un paesino sperduto nella regione dei laghi.

Ci svegliamo poco prima delle 8 dopo una bella dormita. Siamo arrivati decisamente lunghi, visto che Paula, la proprietaria del b&b, ci servirà la colazione alle 8.

Ancor prima di fare colazione dobbiamo decidere come ripianificare i prossimi giorni per poter essere dopodomani, di prima mattina, a Jyväskylä. Così facendo avremo tutto il tempo di capire dove e come si fa il tampone previsto dalla normativa anti COVID finlandese.

Il percorso originale prevedeva di puntare dritto verso nord, ma i chilometri che ci separano da Jyväskylä sono tanti e, senza prendere un mezzo, rischiamo di non riuscire fare il tampone in tempo. La ferrovia segue un altro percorso rispetto a quello che abbiamo scelto noi, pertanto dobbiamo tornare indietro per pedalare lungo la ferrovia in modo da poterci aiutare con il treno.

La decisone è presa. Torniamo a Mäntsälä, prendiamo un treno che ci riporta indietro a Kerala, per poi cambiare e prendere un treno per Tampere. Da li ricominceremo a pedalare.

Iniziamo a fare colazione mentre fuori si sta abbattendo il diluvio universale.

Il primo pasto della giornata è più che abbondante; ci viene servito: caffè, latte, porridge con marmellata di fragole e mirtilli freschi, uova sode, pane di segale, affettati e yogurt greco. Tutto veramente eccellente.

Ora possiamo partire e sfidare Freyr, il dio vichingo che domina la pioggia.

Fortunatamente durante i preparativi per partire Freyr ci concede una tregua. Copriamo i sei chilometri e mezzo che ci separano dalla stazione di Mäntsälä in un batter d’occhio.

Il treno prima del nostro è in ritardo di oltre un’ora e il nostro viene cancellato. Tutto sommato, per quanto riguarda la puntualità del trasporto pubblico, ogni mondo è paese.

Prendiamo il treno in ritardo e andiamo a Kerava e poi la coincidenza per Tampere.

Ad attenderci una pioggia consistente. Saliamo in bici e cerchiamo un posticino dove pranzare. Ci fermiamo in una piazza dove c’è una specie di sagra con tutti i banchetti che vendono cibo. Dato il tempo la piazza è vuota e di cibo ce n’è poco. Dopo qualche giro a vuoto andiamo a finire in un fast food per mangiare un hamburger.

È un fast food decisamente di livello; niente a che vedere con in vari McDonald’s e Burger King, e, ovviamente, i prezzi rispecchiano la qualità del cibo servito.

È il momento di rimettersi in viaggio. Prima la spesa per la cena, poi ci vestiamo con tutto l’abbigliamento antipioggia che abbiamo a disposizione per coprire gli ultimi quarantadue chilometri. Quindi imbocchiamo una pista ciclabile che ci conduce verso nord.

La prima ora di pedalata la facciamo sotto un diluvio biblico. Non riusciamo a vedere a dieci metri dalla pioggia che forma un muro. Le strade diventano rapidamente fiumi.

Noi proseguiamo imperterriti, facendo come si deve il battesimo dell’acqua di questa vacanza. Il Miche è decisamente cresciuto. Fino all’anno scorso bastavano quattro gocce d’acqua a metterlo in crisi. Ora pedala con noi, parlando tranquillamente come fosse una bella giornata di sole.

Dopo un’ora la pioggia cala di intensità e finiamo la tappa sotto una serie infinita di scrosci brevi, ma intensi, che lasciano nell’aria il piacevole odore, frizzante e un po’ pungente, della campagna bagnata.

La strada è un susseguirsi di saliscendi, tanto che al termine della giornata avremo salito quasi 500 metri.

Finalmente svoltiamo a sinistra in una stradina sterrata. Avanziamo per qualche centinaio di metri dentro un boschetto per arrivare in uno spiazzo con tre casette in legno. La nostra è la prima. Attendiamo la proprietaria che avevamo già avvisato con l’orario di arrivo. Dopo venti minuti non arriva nessuno. Provo a chiamare senza ottenere risposta.

Dudu prova ad aprire la porta. È aperta. Che fare? Proviamo a contattare di nuovo la signora senza successo. Dopo un’ora invio un messaggio alla proprietaria per comunicare che entriamo in casa. La casa è bella calda, pulita e ordinata, la sauna è accesa, tanto che sembra di essere nella favola di Hänsel e Gretel. Speriamo non arrivi la strega 😱.

Facciamo la doccia, la sauna, prepariamo la cena e mangiamo. Intanto dalla signora ancora nessuna risposta. Prima di andare a letto un messaggio con il quale la  signora si scusa per non essersi presentata a causa di un problema di lavoro. Lasciarci un messaggio o un bigliettino per non farci aspettare fuori era chiedere troppo? Casa da 9, accoglienza da 3.

Ora possiamo andare a letto. Domani ci aspettano circa settanta chilometri. Speriamo che Freyr ci regali un bel sole.

Spuntino
Spuntino
Conversazioni
Conversazioni
Caos
Caos
Eleganza tutta finlandese
Eleganza tutta finlandese
Pioggia
Pioggia
Tanta pioggia
Tanta pioggia
Il primo pericolo alci
Il primo pericolo alci
Abbiamo anche noi un portarci
Abbiamo anche noi un portarci
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