Siamo a Porto Badino, una località turistica nel comune di Terracina dopo una bella giornata trascorsa pedalando tra laghi costieri, campagne dell’Agro Pontino e mare.
Ci svegliamo poco prima delle sette, quando la giornata è ancora fresca. Nel campeggio dormono quasi tutti. Ci prepariamo, carichiamo le bici e, poco dopo le otto, siamo in sella.
Uscendo dal campeggio percorriamo la sottile striscia di terra che separa il mare dal lago di Fogliano. Siamo circondati dall’acqua, una sensazione già provata in Olanda, dove pedalavano tra due lembi di mare, sempre rigorosamente controvento.
Entriamo a Borgo Grappa, una bella pasticceria ci invoglia a far colazione. Aragoste alla crema, due latte caldo, un cappuccino, e un caffè freddo. Ora siamo in forze!
La strada litoranea è dissestata e piuttosto trafficata. Proseguiamo in una ordinata fila indiana dove Micky guida il gruppo, a seguire Dudu, che è il navigatore accreditato, poi il Miche ed infine io a chiudere. I camion ci sfrecciano accanto, senza troppo curarsi di noi. Qualcuno, da dietro, suona le sue potenti trombe giusto per farci pedalare più tranquillamente.
Fortunatamente dopo poco imbocchiamo una sterrata tra campi coltivati, vivai e allevamenti di bufale. Alla nostra destra il lago di Caprolace. Questa zona, un tempo paludosa, ha iniziato ad essere bonificata sin dai tempi antichi, un opera proseguita nel corso dei secoli fino ai giorni nostri, dove una serie di canali di drenaggio e idrovore, garantiscono che il terreno agricolo, di alcuni metri sotto il livello del mare, non sia invaso dalle acque.
Costeggiamo ora il lago di Paola e entriamo a Sabaudia, città sorta nella prima metà degli anni trenta nelle paludi bonificate. L’architettura degli edifici è tipica del periodo. Facciamo un po’ di spesa per il pranzo, prima di andare a cercare una spiaggia. Percorriamo tutto il lungomare di Sabaudia, dove si susseguono ville affacciate sul mare e stabilimenti balneari affollatissimi.
Ci fermiamo dopo il canale Romano di Torre Paola, un canale che collega il lago Paola al mare, ai piedi del monte Circeo, proprio sotto la torre. Il mare è abbastanza pulito e la spiaggetta poco affollata.
Tra un bagno e l’altro pranziamo. Siamo vicinissimi alla grotta della maga Circe, accessibile via mare, poco dietro la punta. Una piccola escursione tra gli scogli ci fa arrivare davanti all’ingresso della grotta di Torre Paola. Il Miche è eccitatissimo, anche se ha timore di entrare a nuoto nella grotta, quindi ci accontentiamo di guardarne l’ingresso.
È tardi e dobbiamo ripartire. Occorre fare qualche altro chilometro prima di iniziare a cercare un campeggio. Superiamo il monte Circeo fino ad arrivare a San Felice Circeo, un paese antichissimo che sorge su un’area abitata sin dalla preistoria. È curato, ordinato con spiagge belle e acqua trasparente.
Non so se è solo una nostra impressione, ma il monte Circeo sembra una sorta di spartiacque: a sud l’acqua è decisamente più pulita che a nord.
È tempo di trovare un campeggio. I primi tre in cui ci fermiamo ci respingono; non hanno neanche un posto tenda per una notte. Sono quasi le otto di sera, siamo arrivati a Porto Badino e, fortunatamente il quarto tentativo va a buon fine.
Una piazzola per una tenda è disponibile per la modica cifra di novantasei euro, ma la doccia calda, ci viene specificato, è senza gettone. Menomale.
In compenso non c’è carta igienica nei bagni, né dosatore di sapone,non ci sono cestini per la spazzatura (ognuno deve avere il proprio sacchetto che la mattina lascerà in un angolo e verrà ritirato, non c’è una cucina comune, né ci sono dei tavoli dove potersi appoggiare. Per noi va bene, ma siamo tanto distanti dagli standard europei.
Il prezzo sarebbe sessanta euro per la coppia più diciotto euro per ogni bambino, ma visto che sono le otto e prima delle nove del giorno seguente ce ne andremo il proprietario non ci fa pagare i bambini. Ringraziamo, anche se dentro di me considero questi prezzi una follia e penso che l’Italia, non è pronta per un certo tipo di turismo.
Per cena prepariamo della carne macinata al limone, con il nostro fornellino ad alcool, insalata e frutta, mentre la nostra vicina di piazzola, una signora napoletana con una roulotte, sta friggendo ogni cosa che le capita sotto mano. Comunque la nostra cena è ottima ed abbondante.
Poi a letto, anche se nel campeggio è presente una sorta di intrattenimento. La musica rimane altissima fino quasi a mezzanotte . Sembra proprio che siamo gli unici a voler dormire.