Siamo a Kitsuki, un villaggio di poche anime sullo stretto di Iyo-nada, nel Mare Interno giapponese. Il villaggio è pressoché deserto, tanto che abbiamo avuto difficoltà a trovare qualcuno, che a gesti, ci mostrasse la strada per la nostra Guest House, situata in una via sconosciuta anche a Google map.
Ci siamo svegliati nel ryokan a Beppu alle 7:40 quando ancora tutti dormono. Cercando di far più piano possibile per non disturbare gli ospiti, andiamo in cucina a fare una colazione a base di latte, granola e dorayaki, ci prepariamo e andiamo a caricare le biciclette.
Mentre carichiamo le bici passa il camion dell’immondizia a ritirare i sacchi. Ad ogni fermata suona una musichina fortissima e particolarmente molesta. E pensare che noi abbiamo camminato a mezz’aria per far piano 😀 .
Fortunatamente, dopo una notte di diluvio universale e vento, la giornata è abbastanza soleggiata, con il solito caldo umido che toglie il fiato.
Prima tappa della giornata è il complesso vulcanico sopra Beppu dove ci sono delle pozze calde, geyser e quant’altro. Pedaliamo per circa dieci chilometri, per lo più in salita fino ad arrivare al Chinoike Jigoku, che significa “inferno di stagno di sangue“. È chiamato così a causa del colore rosso dell’acqua fumante che emerge dalla terra rossa. Ad attenderci un “aka-oni” o oni rosso, il famoso e cattivissimo orco rosso con la clava che spunta qua e la in una moltitudine di cartoni animati giapponesi.
Abbiamo il costume a portata di mano, convinti di fare il bagno nella pozza rossa. Una volta arrivati ci siamo resi conto che l’acqua della pozza è 76°, un po’ troppo calda forse. Tre chilometri più in alto c’è anche una pozza blu con l’acqua a 95°. Facciamo allora soltanto qualche foto e andiamo a vedere il geyser.
La signora della biglietteria ci avvisa che il il prossimo getto d’acqua sarà tra 5 minuti. È la prima volta che vediamo un geyser! Puntuale arriva il getto d’acqua, potentissimo. Dobbiamo stare a debita distanza, in quanto l’acqua viene sparata a 80°.
E’ ora di ripartire, dobbiamo ancora pedalare per circa trenta chilometri e dobbiamo testare la resistenza del Miche. Per strada notiamo che in Giappone circolano pochissimi SUV e le strade sono piene di piccole macchine dalla forma simile ad un cubo con ruote piccolissime. Le piste ciclabili sono quasi inesistenti, ma è possibile pedalare sul marciapiede.
Il Miche mostra una resistenza notevole, e, a parte qualche sosta spuntino, si fa i trenta chilometri tutti di un fiato.
Arriviamo a Kitsuki e con un po’ di fatica e le indicazioni di un signore riusciamo a trovare la nostra Guest House, situata in nel mezzo ad un boschetto e affacciata sul mare. Ad attenderci una signora gentilissima che, fortunatamente, conosce qualche parola di inglese. Riusciamo a capirci. Ci informa che la notte scorsa è passato il primo, piccolo, tifone della stagione. Ecco cos’era tutta quella pioggia e vento che abbiamo sentito! Inoltre ci mette in guardia dal mamushi, la temibile vipera giapponese, corta, tozza e pericolosissima. Siamo in un bosco!
La Guest House è una casina quasi interamente in plastica, nuova nuova. Ha ogni genere di comfort. E’ disposta su due piani ed è tutta per noi. Ci sono due paia di ciabatte per ogni ospite all’ingresso. Uno per stare fuori e uno per stare in casa.
Dudu e il Miche entrano subito nelle grazie della signora che li porta a cogliere cetrioli e peperoni nel proprio orto. Mi indica il supermercato più vicino dove poter andare a comprare cena e colazione. È a cinque chilometri, così decidiamo che vado io, mentre Micky lavora e Dudu e il Miche fanno i compiti.
Per cena zuppe varie, una specie di frittatine da scaldare al microonde e sushi.
Una volta tornato trovo una sorpresa. Dudu e il Miche mi hanno preparato l’onsen. Doccia e mi immergo nell’acqua caldissima per un po’ di relax.
Mentre mi rilasso Micky accompagna Dudu e il Miche sulla spiaggia a cercare conchiglie. Torneranno a casa con due bellissime conchiglie.
Non rimane che cenare ed andare a letto. Domani ci aspettano circa cinquanta chilometri e il tempo non promette niente di buono.