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Giappone, Viaggi

Da Beppu a Kitsuki

posted by Alessandro Falleni
Lug 31, 2018 5422 10 0
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Siamo a Kitsuki, un villaggio di poche anime sullo stretto di Iyo-nada, nel Mare Interno giapponese. Il villaggio è pressoché deserto, tanto che abbiamo avuto difficoltà a trovare qualcuno, che a gesti, ci mostrasse la strada per la nostra Guest House, situata in una via sconosciuta anche a Google map. 

Ci siamo svegliati nel ryokan a Beppu alle 7:40 quando ancora tutti dormono. Cercando di far più piano possibile per non disturbare gli ospiti, andiamo in cucina a fare una colazione a base di latte, granola e dorayaki, ci prepariamo e andiamo a caricare le biciclette.

Mentre carichiamo le bici passa il camion dell’immondizia a ritirare i sacchi. Ad ogni fermata suona una musichina fortissima e particolarmente molesta. E pensare che noi abbiamo camminato a mezz’aria per far piano 😀 .

Fortunatamente, dopo una notte di diluvio universale e vento, la giornata è abbastanza soleggiata, con il solito caldo umido che toglie il fiato.

Prima tappa della giornata è il complesso vulcanico sopra Beppu dove ci sono delle pozze calde, geyser e quant’altro. Pedaliamo per circa dieci chilometri, per lo più in salita fino ad arrivare al Chinoike Jigoku, che significa “inferno di stagno di sangue“. È chiamato così a causa del colore rosso dell’acqua fumante che emerge dalla terra rossa. Ad attenderci un “aka-oni” o oni rosso, il famoso e cattivissimo orco rosso con la clava che spunta qua e la in una moltitudine di cartoni animati giapponesi.

Abbiamo il costume a portata di mano, convinti di fare il bagno nella pozza rossa. Una volta arrivati ci siamo resi conto che l’acqua della pozza è 76°, un po’ troppo calda forse. Tre chilometri più in alto c’è anche una pozza blu con l’acqua a 95°. Facciamo allora soltanto qualche foto e andiamo a vedere il geyser.

La signora della biglietteria ci avvisa che il il prossimo getto d’acqua sarà tra 5 minuti. È la prima volta che vediamo un geyser! Puntuale arriva il getto d’acqua, potentissimo. Dobbiamo stare a debita distanza, in quanto l’acqua viene sparata a 80°.

E’ ora di ripartire, dobbiamo ancora pedalare per circa trenta chilometri e dobbiamo testare la resistenza del Miche. Per strada notiamo che in Giappone circolano pochissimi SUV e le strade sono piene di piccole macchine dalla forma simile ad un cubo con ruote piccolissime. Le piste ciclabili sono quasi inesistenti, ma è possibile pedalare sul marciapiede.

Il Miche mostra una resistenza notevole, e, a parte qualche sosta spuntino, si fa i trenta chilometri tutti di un fiato.

Arriviamo a Kitsuki e con un po’ di fatica e le indicazioni di un signore riusciamo a trovare la nostra Guest House, situata in nel mezzo ad un boschetto e affacciata sul mare. Ad attenderci una signora gentilissima che, fortunatamente, conosce qualche parola di inglese. Riusciamo a capirci. Ci informa che la notte scorsa è passato il primo, piccolo, tifone della stagione. Ecco cos’era tutta quella pioggia e vento che abbiamo sentito! Inoltre ci mette in guardia dal mamushi, la temibile vipera giapponese, corta, tozza e pericolosissima. Siamo in un bosco!

La Guest House è una casina quasi interamente in plastica, nuova nuova. Ha ogni genere di comfort. E’ disposta su due piani ed è tutta per noi. Ci sono due paia di ciabatte per ogni ospite all’ingresso. Uno per stare fuori e uno per stare in casa.

Dudu e il Miche entrano subito nelle grazie della signora che li porta a cogliere cetrioli e peperoni nel proprio orto. Mi indica il supermercato più vicino dove poter andare a comprare cena e colazione. È a cinque chilometri, così decidiamo che vado io, mentre Micky lavora e Dudu e il Miche fanno i compiti.

Per cena zuppe varie, una specie di frittatine da scaldare al microonde e sushi.

Una volta tornato trovo una sorpresa. Dudu e il Miche mi hanno preparato l’onsen. Doccia e mi immergo nell’acqua caldissima per un po’ di relax.

Mentre mi rilasso Micky accompagna Dudu e il Miche sulla spiaggia a cercare conchiglie. Torneranno a casa con due bellissime conchiglie.

Non rimane che cenare ed andare a letto. Domani ci aspettano circa cinquanta chilometri e il tempo non promette niente di buono.

[Mostra slideshow]
Tombino a Beppu
Nell'orto giapponese
sotto il torii
La salita stanca
Spuntino con onigiri
Pullman oni
In adorazione del geyser
In attesa del getto d'acqua
davanti al geyser
Il geyser
Attenzione l'acqua esce a 80 gradi
In geyser in azione
Chinoike Jigoku a Beppu
Chinoike Jigoku a Beppu
Sui sassi lavici
Rapiti da un aka-oni
Con i piedi nell\'acqua bollente
aka-oni (oni rosso) ci tiene in ostaggio le bici
Alle porte di un santuario
Lungo la ciclabile
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