E’ finita questa splendida, ennesima, avventura. Siamo all’aeroporto in attesa di imbarcarci per l’Italia.
Porteremo con noi un ricordo bellissimo di questi posti e di questa gente.
Abbiamo vissuto l’ultima mezza giornata girando l’Avana senza una meta precisa, solo per fissare nella mente i vicoli, le persone, i colori, gli odori e i sapori.
Sveglia alla stessa ora, come se ci attendesse una giornata intensa fatta di pedalate, di ricerca di cibo e alloggio, di visita di paesi e contatto con le persone. Colazione in strada, in un panificio isolato, fuori dall’Avana dei bar eleganti e dei turisti; poi a zonzo per l’Avana Vecchia per un paio d’ore. A mezzogiorno volevamo aver già pranzato ed essere di strada per l’aeroporto, distante poco più di venti chilometri.
Pranzo in un ristorante in un vicoletto, che in una saletta sporca, male arredata, ma familiare offriva dei piatti semplici. Noi, abbiamo deciso di consumare il nostro pranzo fuori, seduti su uno scalino, guardando le persone passare e controllando le nostre biciclette cariche. Abbiamo preso piatto unico con: frittata, riso con fagioli (serviti a parte in una tazza), e, forse, zucca. Il tutto, a poco meno di due euro e mezzo.
Finito il pranzo, partenza per l’aeroporto in un traffico caotico e puzzolente. Non potevo non forare un’ultima volta, a causa dell’ennesimo vetro; Cuba è piena di vetri rotti per terra, ovunque bottiglie rotte.
Arrivati all’aeroporto, abbiamo preso la direzione per i voli internazionali, salvo poi, una volta smontate le biciclette e riposte nelle sacche, accorgerci che avevamo sbagliato terminal. Un taxi ha dovuto portarci al terminal corretto.
Spendo gli ultimi minuti prima di imbarcarmi per i consueti ringraziamenti. Grazie in primis a noi, che oltre ad aver goduto di questa vacanza, non ci siamo mai persi d’animo, per la fatica, per il caldo, per la fame o la sete, ma soprattutto per le mille punture di mosquito. Grazie a chi ha avuto la voglia di leggerci, condividendo, seppur virtualmente, questa avventura con noi. Grazie ai Lions Amaranto una squadra di persone dentro, ma soprattutto fuori dal campo, una famiglia allargata che ci ha adottato. Grazie a Gabriele che ci ha sostenuto e incoraggiato. Grazie ad Andrea, che ci ha aiutato a creare questo blog in meno di una settimana, rendendosi disponibile giorno e notte; avremo, da ora in poi, uno spazio sul quale scrivere le nostre zingarate on bicicletta. Grazie agli “Amici delle beccacce”, un gruppo scanzonato, che mi sopporta quando sono a Roma, in particolare a Federico, il vate del gruppo che, oltre ad essere stato l’ispiratore del nome di questo blog, ha contribuito a rendere possibile questa avventura.
Comments
1 commentoAle Lions
Gen 11, 2017Ciao bimbi, in silenzio vi ho seguito. Buon rientro, ci vediamo al campo.
Ale
Gabriele
Gen 11, 2017Grazie a voi che ci avete reso partecipi di questa bella avventura. Un abbraccione e baci ai bimbi!