In camera dopo la migliore cena da quando siamo a Cuba. D’altra parte Millito, il signore che ci avevano indicato per avere la casa particular, era stato chiaro in fase di contrattazione del prezzo. Non sarebbe sceso sotto i 57 CUC (oltre due volte lo stipendio mensile di uno statale), ma oltre alla camera e a un passaggio da Cayo Jutas a Santa Lucia avremmo avuto una ottima cena e una altrettanto ottima colazione. Per la cena e’ stato di parola. Malanga fritta (una specie di patata), pomodori, cetrioli e verza. Zuppa di pesce e verdure, davvero squisita, pesce fresco con pure’ di malanga e frutta.
La giornata non era iniziata benissimo. Nottata da panico per il numero di mosquito presenti in camera e colazione inesistente. Dopo le nostre rimostranze, dovute agli accordi presi la sera precedente, ci sono stati restituiti parte dei soldi.
Quindi colazione al parco, recuperata dalla solita nostra bici dispensa, e poi in sella. Temperatura di prima mattina piacevole. Pedaliamo per dei saliscendi fino a San Cayetano zigzagando tra cavalli e capre.
San Cayetano e’ un villaggio di poche anime, con due negozi; il primo vende solo buste dal contenuto sconosciuto con impresso Soya, mentre il secondo vende Ciego Montero Cola (una simil Coca Cola) e un solo tipo di biscotti. A noi serviva della frutta e il prossimo paese, Santa Lucia, sarebbe stato a 25 chilometri. Il solito signore si avvicina e ci fa intendere che sa chi puo’ venderci delle banane. Ci porta a casa di una anziana signora magra e gentile: Cosi’, mentre Micky e Dudu comprano banane, io sorveglio le bici e il Miche gioca con la sua astronave di Batman, fatta con le Lego, con un signore per strada, comunicando in una lingua a loro comune e ai piu’ sconosciuta.
Di nuovo in sella verso Santa Lucia. Strada di continui saliscendi con asfalto distrutto e con ogni sorta di animale nel mezzo; ai soliti animali piu’ volte descritti si sono aggiunti maiali e mailalini. Bambini di otto-dieci anni con fucili e carabine che cacciano e fanno finta di niente al nostro passaggio, traditi da un sacco enorme di selvaggina varia. Il tempo di incontrare e prestare aiuto a dei turisti americani e canadesi con una ruota della bici a terra che arriviamo a Santa Lucia, l’ultimo paese prima di Cayo Jutas, una spiaggia bellissima di sabbia bianca e acqua cristallina, aperta a tutti. Percorriamo i quattordici chilometri che ci separano dalla spiaggia su di una lingua di terra tra paludi salmastre e mangrovie, regno dei caimani. La mia speranza di vederne almeno uno e’ stata vana. Arrivati a Cayo Jutas tre capanne sulla spiaggia vendono bibite e cocktail. Ci avventuriamo nella spiaggia portando con noi le biciclette, quando un gruppo di cubani ci invita a sistemarci nell’ombrellone di fianco a loro. Invito accettato. Musica latino-americana a tutto volume e tanta allegria, aiutata da due casse di birra J. Tra bagni, relax al sole e castelli di sabbia intervallati da una piñacolada arriviamo alle cinque e mezza. E’ ora di andare a vedere la nostra casa particular. Mellito ci avvisa che il nostro mezzo ci attende.
Un pulmino Toyota sette posti. Ci sistemiamo in sette piu’ tre bici caricate di bagagli. Tetto in cartone. Porta scorrevole aperta, musica a tutto volume e un pilota da rally alla guida. Ho quasi pensato di iniziare a fumare lungo il tragitto per poter fumare l’ultima sigaretta. Quattordici chilometri di rulette russa, ma arriviamo alla nostra casa particular, con qualche livido, ma sani.
Domani torniamo verso San Cayetano per poi andare a Viñales, citta’ patrimonio dell’umanita’.
Comments
1 commentoGiovannella
Dic 27, 2016Che invidia la spiaggia…..ma solo la spiaggia!No comment per quel riguarda il mezzo di TRASPORTO
laura guastalla
Dic 27, 2016Foto STUPENDE! love you…
Il coach
Dic 28, 2016Bravi siete forti…. un abbraccio forte ..
Gianni
Dic 28, 2016Leggere di queste cose sul treno tra Livorno e Firenze, ti fa passare meglio il tempo….
Un abbraccio
Gianni