Eccoci a Bahia Honda dopo una tappa che doveva essere semplice, ma che alla fine non lo e’ stata affatto. E lo si e’ capito subito, dalla notte. Camera invasa dai mosquito che ci hanno attaccati in forze. Alle 2 ci siamo vestiti da ghostbuster e, in un’oretta abbiamo bonificato la camera.
Colazione ottima ed abbondante: uova strapazzate con cipolla, pomodori, miele (qui e’ molto liquido), pane, ananas, papaya, caffe’ e un frutto che da qui alla fine del viaggio riusciro’ a capire di cosa si tratti. Affettato e’ simile al pomodoro, ma dolce . Lo servono sia a fette sia frullato.
Sosta in centro a Mariel per cambiare i soldi e permettere a Micky di mandare avanti alcune cose al lavoro. Partenza vera intorno alle 10:30.
Ci lasciamo Mariel alle spalle e ci allontaniamo sempre piu’ dall’Avana. Siamo nella Cuba piu’ rurale e povera vista fin’ora. Le persone sono sempre piu’ sorridenti e gentili, ma i loro sorrisi hanno meno denti. Troppi bambini scalzi che giocano con niente. Ci siamo portati dei pennarelli e delle penne da regalare. Era il momento giusto. Scegliamo una bambina che ci guardava e Dudu le ha dato una piccola confezione di pennarelli. Era felice, e noi piu’ di lei. Abbiamo ripreso le nostre bici e piu’ avanti sosta ad un banchetto per strada a comprare un cocomero che di li a poco siamo costretti a mangiare perche’ caduto dalla bici. Chiediamo ad un operaio al lavoro se la direzione per Bahia Honda fosse quella giusta. Purtroppo eravamo fuori strada di quasi 10 chilometri. Non abbiamo visto una stradina sterrata sulla destra che ci avrebbe portato nella direzione giusta. Ancora 20 chilometri ed eccoci a Cabanas dove un signore cerca di darci da mangiare a da dormire li, ma noi avevamo gia’ deciso di percorrere altri 30 chilometri. Peccato! Mi stava gia’ simpatico, quando in uno spagnolo italianeggiante per l’occasione ha detto che e’ un amante dei film di Bud Spencer e Terence Hill. Ci sono cresciuto e continuo a guardarli J.
Ci fermiamo a comprare del pane e chiediamo ancora informazioni per Bahia Honda. Un ragazzo, mimando per essere sicuro di essere compreso, ci dice: ”Seguite le montagne per trenta chilometri e arrivate”. Trenta chilometri di montagne? Non erano le dolomiti, ma comunque impegnative. Quel tratto e’ stato un viaggio nel tempo. Poche macchine. Solo cavalli con carretti di fortuna, mucche per strada, capre. Alberi di banane a destra e a sinistra. Qualche sosta per ristorarci in un prato attingendo dalla nostra piccola dispensa (la bici di Dudu) che comprende gallette, pane e miele, banane e croccante e poi ancora in sella. A due chilometri da Bahia Honda un ragazzo appesantito ci corre incontro da lontano. Arriva vicino a noi con l’affanno, prende fiato, mangia una galletta offerta da Dudu, e, una volta trovato il fiato ci propone casa a Bahia Honda dalla signora Tita. Accettiamo. Arrivati da Tita contrattiamo (come e’ in uso da queste parti) per alloggio, cena e colazione : 50 CUC (poco meno di 50 euro). Perfetto. Cena ottima: Il Miche e Dudu pollo, Micky filetto di pesce, io aragosta. Contorno di platano fritto, pomodori, riso e fagioli neri. Ananas per concludere. Cena strepitosa. Ora non ci resta che pensare a domani. Tappa breve davvero, forse. Palma Rubia e spiaggia.
Frase del giorno del Miche indicando la fine di una lunga salita: “Laggiu’ c’e’ la liberta’!”. Cinque anni, da tre giorni a Cuba, gia’ rivoluzionario!
Comments
1 commentoALE LIONS
Dic 24, 2016Ho letto tutto di un fiato, che dire?
COINVOLGENTE!!!
BUON NATALE
Ale e Miche
Giovannella
Dic 25, 2016Buon natale
Giovannella
Dic 25, 2016Ci siamo sentiti così poco ma la felicità è stata immensa.stasera se non faccio tanto tardi vado a sbirciare a casa vostra per vedere se è arrivato babbo Natale.Da me sicuramente è arrivato ci sono un sacco di pacchetti per voi.ciao
nicone
Dic 28, 2016siete magnifici……manu clau nico