Siamo arrivati alla fine di questa ennesima, meravigliosa, avventura. Le bici sono già smontate e riposte nelle loro sacche, gli zaini pronti e i vestiti da viaggio divisi sul pavimento.
Oggi abbiamo percorso cinquantasei chilometri con una temperatura decisamente alta ed un sole cocente, ma ci siamo goduti, e respirato a pieni polmoni, questa ultima giornata sui pedali; da domani ne sentiremo già la mancanza.
La sveglia è tornata a suonare presto. Prima delle otto siamo pronti e in sella. Salutiamo l’allegro tedesco del resort autogestito e ci dirigiamo verso nord, prima di scendere verso Krabi.
La nostra ultima tappa prevede la visita di uno dei boschi più belli del pianeta, dal nome difficilissimo, Tha Pom Klong Song Nam.
È un bosco di mangrovie, nel quale l’acqua delle sorgenti si mescola a quella del mare. L’acqua è cristallina e l’atmosfera è magica. Percorriamo circa sedici chilometri prima di arrivare, il paesaggio cambia continuamente: spiagge e mangrovie lungo la costa, piantagioni di alberi della gomma verso l’interno.
Per accedere al bosco paghiamo un biglietto. Un sentiero ci obbliga a camminare lungo un percorso. I colori e i profumi ci lasciano estasiati. Sembra finto da quanto tutto è perfetto.
Una troupe cinematografica sta girando un film, mentre una signora, imaginiamo famosa o almeno molto ricca, ha al seguito otto fotografi professionisti ed un coordinatore della fotografia per farsi fotografare, seduta su una roccia, con un vestito rosso e un ombrellino da sole.
Proseguiamo lungo il percorso fino a quando un cartello accanto ad un laghetto verde smeraldo, con colonie di piccoli tiger fish, dei pesciolini a strisce gialle e nere, indica: “Swimming Area”.
Non abbiamo il costume, ma è troppo invitante per poter resistere alla tentazione di fare un bagno.
Nessuno ci può vedere. Micky è la prima a mettersi in mutande ed immergersi, seguita da Dudu e da me, mentre il Miche non gradisce l’acqua troppo fresca. Nuotare in un laghetto nel mezzo ad una foresta di mangrovie è un’esperienza unica.
Finalmente belli freschi possiamo riprendere le biciclette e pedalare i circa quaranta chilometri che ci separano dal nostro hotel vicino l’aeroporto di Krabi.
La strada è piuttosto faticosa a causa dei lunghi saliscendi e piuttosto trafficata. Ormai siamo abituati e le gambe rispondono bene. Il traffico aumenta sensibilmente con l’ingresso a krabi.
Due monaci dall’altra parte della strada ci fanno un cenno di saluto. È dal viaggio in treno da Ayutthaya a Bangkok che non ne vedevamo. Nel nord del paese sono numerosi, mentre nel sud, a causa della vocazione più turistica e della maggioranza della popolazione di religione islamica non ne abbiamo incontrati. Quel saluto, in un certo senso, è stato il saluto della Thailandia.
Una sosta per il pranzo e poi dritti in hotel, un classico hotel di quelli vicini agli aeroporti.
Prenotiamo un passaggio per domattina.
Per le sei, mezzanotte italiana di sabato, dobbiamo essere in aeroporto. Arriveremo poco prima delle tredici di domenica, dopo oltre trentasei ore di viaggio, stanchi, ma felici e più ricchi.
Per finire, ecco i numeri del nostro viaggio:
- 13simo paese in cui pedaliamo;
- 25 giorni trascorsi in Thailandia;
- 1056 chilometri pedalati;
- 2 forature;
- 5 chilometri remati 🙂 ;
- 21 provincie attraversate;
- Decine di templi visitati;
- Decine di piatti assaggiati;
- Oltre 200 serpenti visti;
- Almeno 1000 saluti;
- Migliaia di sorrisi;
- Infinite emozioni.
Ciao Thailandia. Ci rimarrai nel cuore.
Comments
1 commentoGiovannella
Gen 13, 2019Che coraggio,in quel laghetto non avrei fatto il bagno nemmeno a pagamento….il saggio Miche la pensa come me!