Itero de la Vega. Fine della settima tappa. Giornata che, nella mia mente doveva essere semplice, ma che è stata lunga e complicata. La giornata era iniziata nel migliore dei modi con una bella colazione in un bar caratteristico di fronte alla cattedrale di Burgos. Iniziamo a pedalare e un cerbiatto ci attraversa la strada a pochi metri. Poi iniziamo ad affrontare una salita che doveva essere semplice anche se lunga per tutta la mattina, ma il terreno sterrato e scivoloso e i mosquito ci hanno messo del loro per complicarla.
Pomeriggio in discesa, ma su terreno molto sconnesso. Le bici iniziano ad accusare. Michela ha storto un cerchione e ha forato, Niccolò ha perso una vite della borsa laterale che ora pende da una parte.
Panorami belli, ma monotoni. Si viaggia sempre in quota tra saluto e, discese e altopiani. Nei paesini molte chiese romaniche.
È già tardi e devo interrompere.
Ora inizio di caricare e parto.
Pacific Coast highway: da Santa Barbara a Carpinteria
E’ il primo giorno in cui siamo immersi nella California presente nell’immaginario comune: sole,...