Siamo pronti per un’altra avventura! Anche queste vacanze natalizie le trascorreremo sui pedali. Abbiamo deciso di attraversare la Thailandia da nord a sud. Tra il verde delle foreste e il celeste cristallino del mare. Tra le città con una storia millenaria e i piccoli villaggi di pescatori. Tra i templi colorati e ricchi di particolari e le capanne. Un viaggio per conoscere un popolo gentile e sempre sorridente.
Ci imbarchiamo su un volo Emirates a Roma alle 20:45; biciclette smontate e impacchettate e un bagaglio a mano ciascuno. Al check-in andiamo in scena con il solito gioco delle tre carte per bluffare sul peso da imbarcare. Metodo efficacissimo, ma visto da fuori sembra uno sketch di Stanlio e Ollio; al limite del ridicolo. Sei ore di volo piacevoli, se non fosse che abbiamo uno scalo a Dubai di quattro ore, altre sei ore di volo per Bangkok e soltanto tre ore per ritirare le bici, fare un altro check-in, con la solita scenetta, e prendere un volo VietJet Air per Chiang Mai. Se tutto va bene qualcuno ci attende per portarci in un “resort”, una parola ultimamente un pochino abusata.
Qualche ritardo sul secondo e sul terzo volo, ma intorno alla mezzanotte locale, le sei in Italia, arriviamo sani e salvi a Chiang Mai. Fuori dall’aeroporto un robusto e buffo signore agita un cartello con su scritto: “Welcome Mrs Simonelli”. Bene qualcuno sta aspettando Micky. Speriamo ci dia un passaggio anche a noi 😂.
Carchiamo le bici su un pick-up e saliamo. Dai finestrini scorre il primo scorcio di Thailandia. Case e casupole, negozietti e baracche che vendono cibo, fili elettrici e delle telecomunicazioni ovunque. Molti pick-up e molti scooter in giro.
Noi ci allontaniamo sempre più dalla città. Ora è aperta campagna, tutto scuro per la fitta vegetazione. Giriamo in una strada sterrata senza alcun cartello che possa segnalare un resort. Ci fermiamo in uno spiazzo. Dei cuccioli giocherelloni ci scodinzolano. Una signora ci viene incontro sorridente con del tè freddo zuccheratissimo, mentre il signore lascia il pick-up a favore di uno scooter, con sidecar artigianale, per portare le biciclette ai nostri bungalow. Due. Non badiamo a spese quando si tratta di resort!
Un vialetto costeggia un fosso con un coro di rane intente a farci sentire il loro caloroso benvenuto. Dall’altro lato i bungalow. Casette artigianali su palafitte. Bruttine, ma sono immerse nella natura. Il minuscolo bagno, anch’esso artigianale, è pieno di enormi formiche. Ci abitueremo. Siamo distrutti da quasi ventiquattro ore di viaggio. Il tempo di sistemarci nei bungalow, io e Dudu in uno e Micky e il Miche nell’altro, e ci addormentiamo sempre con la ninna nanna delle rane.
La mattina ci svegliamo intorno alle otto. Dopo una bella dormita tutto sembra migliore. Anche questo fantastico resort di cui siamo i soli ospiti ha il suo perché. Ci viene servita una ottima colazione a base di zuppa di verdure, uova, würstel e dolcetti locali. Non ci resta che montare le bici e andare a visitare Chiang Mai, a circa venti chilometri a nord.
Prima brutta sorpresa della giornata. Durante il viaggio la bici di Micky ha subito danni non riparabili e che non ci consentono di partire. A parte un parafango, che si toglie, le hanno tutto il perno della ruota. Senza quello siamo fermi. Momentaneamente decidiamo di toglierlo dalla bici del Miche. A Chiang Mai qualcosa troveremo. Sperimentiamo così la nuova soluzione di emergenza per il Miche. Cuscino da mettere dietro a Micky e pedivelle per i piedi da montare al volo.
Chiediamo al signore del resort dove possiamo trovare un negozio di bici. Sperimentiamo così L proverbiale gentilezza dei thailandesi e forse il vantaggio di essere in un posto decisamente alla mano. Il signore prende lo scooter e mi invita a salire dietro. Destinazione negozio di bici. Siamo bellissimi noi due in scooter con il vento tra i capelli. Il negozio, piccolissimo, e abbastanza fornito, ma non c’è il proprietario. Un fischio del signore ed esce la moglie del proprietario, affatto pratica di pezzi e prezzi, ma dotata di buona volontà e di un cellulare per parlare col marito. Riusciamo a venire via con un nuovo perno. Possiamo ora riparare la bici di Micky e andare a Chiang Mai. Il Miche ormai per oggi viaggerà con Micky.
Ci avventuriamo sulle strade della Thailandia, notoriamente piuttosto pericolose, in quanto vengono seguite poco le regole di base. Dopo meno di un chilometro un cartello ce lo ricorda: “Good luck for drive”. Come buona fortuna? Penso se in Italia ci fosse un cartello del genere o con su scritto: “Mah, speriamo bene” succederebbero più incidenti a causa delle persone che guidano con una mano sola 😂.
Effettivamente le strade sono molto trafficate e caotiche, ma basta fare ancora più attenzione del solito. Lungo il percorso facciamo qualche sosta tecnica. Acqua in bottiglia, visto che quella del rubinetto è di dubbia provenienza. SIM card da mettere nel router per avere una nostra preziosissima connessione a internet. Pranzo, a base di riso e una bevanda proteica; ottima per pedalare. Ovunque per strada si vede l’effigie del re; cartelloni, archi, disegni sui muri.
Arriviamo nel centro di Chiang Mai. Vogliamo vedere due complessi religiosi importanti. Qui è praticato un buddismo più radicale di quello trovato in Giappone. I templi sono coloratissimi e ricchi di particolari. All’esterno monaci vestiti con vesti arancioni. Di ogni età. Fa una certa impressione vedere bambini dell’età del Miche che studiano già da monaco; rasati, con la veste arancione e tutti composti. Se li confronto con il Miche o con Dudu, che hanno l’argento vivo addosso mi sembra che gli sia tolta una buona parte della loro infanzia.
Oggi è una giornata transitoria, dobbiamo ancora smaltire il fuso orario e riprenderci dalle fatiche del viaggio. Iniziamo a tornare verso il nostro resort. Durante il percorso una sosta ad un bel mercato ci regala un cestino di ottime fragole. Percorriamo la strada a ritroso. Quando arriviamo è quasi buio. Alla fine abbiamo percorso quaranta chilometri.
Decidiamo di mangiare subito per andare a letto presto. Un postaccio fuori dal resort cucina spiedini alla brace. Solo quelli. Con qualsiasi cosa: granchio, pollo, maiale, manzo, funghi, pesce, tofu,…. Ne facciamo una scorpacciata. Alcuni mediamente piccanti per noi sono fuoco. Non osiamo immaginare i molto piccanti.
Arriviamo in camera e scopriamo la seconda brutta, bruttissima, sorpresa della giornata. Il Mac non legge più la scheda SD, pertanto stasera possiamo caricare sul blog soltanto qualche foto scattata col cellulare. Domani urge trovare un nuovo lettore di schede SD. (Aggiornato con le foto della SD)
Comments
1 commentoTommaso
Dic 19, 2018Stile narrativo inconfondibile!! Buon viaggio e divertenti avventure! Vi voglio bene😘
Giovannella
Dic 19, 2018……e le orchidee dove le avete trovate?
Alessandro Falleni
Dic 19, 2018Aeroporto di Bangkok.
Francesca
Dic 21, 2018Buon vento!
Francesca
administrator
Dic 22, 2018C’è buon vento e mare calmo 🙂