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Thailandia, Viaggi

Approdo a Kho Yao Noi

posted by Alessandro Falleni
Gen 11, 2019 1712 4 1
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Siamo a Koh Yao Noi, un’isola nella baia di Phang Nga a metà strada tra Phuket e Krabi. Un’isola risparmiata dal turismo di massa, abitata per la maggior parte da discendenti dei Sea Gypsy, nomadi del mare, di religione musulmana. Qui lo stile di vita è quello di una volta, e i residenti difendono l’isola dalla cementificazione, preferendo dedicarsi alla pesca e dall’agricoltura. L’isola è ricca di villaggi di pescatori lungo le coste, mentre nell’interno distese di piantagioni di riso, cocco, papaia, mango, ananas e albero della gomma caratterizzano il paesaggio.

Ci svegliamo con una certa calma, dato che l’unica barca che da Phang Nga porta a Koh Yao Noi è all’una del pomeriggio e il porticciolo è distante appena nove chilometri. Colazione, un po’ di compiti per i bimbi e un po’ di lavoro per noi. Per le dieci siamo in sella e prima delle undici al molo per fare i biglietti. Nessuna biglietteria, viene però chiamato un tizio che dopo dieci minuti è li. Contrattiamo il costo di un passaggio, onestamente caro, e lo seguiamo fino alla sua barca. Noi in bici, il Miche comodamente sul cassone del pick-up.

Due ore da aspettare, ma almeno siamo sicuri di avere il posto. 

Una vecchia barca costruita in legno e corde impregnate di cera ci aspetta attraccata tra le mangrovie. Siamo i soli occidentali. Qualcuno ride a vedere imbarcare le nostre bici, tra generi di conforto, e capre, qualcuno forse ci prende in giro, ma a noi non importa.

Un’ora e mezzo di navigazione in uno scenario unico tra decine di isolette che si alzano a picco dal mare per centinaia i metri. Cerchiamo di memorizzare il più possibile di questi paesaggi, che probabilmente non vedremo mai più, sentendoci allo stesso tempo piccoli in confronto a tanta maestosità.

Arriviamo a Koh Yao Noi. Siamo gli ultimi a sbarcare insieme alle nostre bici. Il nostro resort è a circa cinque chilometri. Pochi turisti.

Nell’isola sono numerosi  i buceri rinoceronte, grandi uccelli con una specie di corno sopra il becco, scimmie e pitoni.

Una brutta caduta del Miche ci fa temere il peggio per la sua mano, ma fortunatamente solo un bel livido e tanta paura.

Pedaliamo con il verde della giungla da una parte e l’azzurro del mare dall’altra. La strada è piacevole con qualche saliscendi non impegnativo.

Arriviamo al resort. Il proprietario ci mostra dei bungalow spartani. Sono in legno con bagno all’esterno; tutto si addice all’ambiente in cui siamo. Ci spogliamo e andiamo sulla spiaggia, una lingua di sabbia tra le mangrovie, per un bagno rinfrescante. Entrando in acqua, dopo pochi metri, la sabbia diventa melma e fare il bagno non è il massimo.

Meglio una doccia, ed a seguire un massaggio si gruppo  con olio di cocco nel vicino centro massaggi; probabilmente è l’ultimo prima di partire.

Una cena thai piuttosto veloce e poi in camera perché Dudu deve fare ancora tanti compiti e deve studiare.

Domani lasceremo l’isola per tornare sulla terraferma a nord di Krabi.

In barca
In barca
Decorazione
Decorazione
Carico prezioso
Carico prezioso
La vita nella baia
La vita nella baia
Un pick-up caricon di Miche
Un pick-up caricon di Miche
I due capitani
I due capitani
Aspettando di salpare
Aspettando di salpare
Sulla barca
Sulla barca
Verso l’isola
Verso l’isola
In barca
In barca
Casette degli spiriti
Casette degli spiriti
Carico prezioso
Carico prezioso
Fermi al semaforo
Fermi al semaforo
Capre a bordo
Capre a bordo
Dettaglio costruzione barca
Dettaglio costruzione barca
Qualcuno prende il sole
Qualcuno prende il sole
Il giovane Jack Sparrow
Il giovane Jack Sparrow
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Comments

1 commento
  1. posted by
    Giovannella
    Gen 11, 2019 Reply

    Che bei posti….fuori dal mondo!

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