Molti chilometri percorsi oggi. Durissimi, molto più di quel che ci potevamo aspettare. Chilometri in salita su ghiaia in cui era impossibile pedalare e difficoltoso spingere la bici. Ne risulta la giornata più stancante, che abbiamo vissuto finora che ci ha visto partire alle nove la mattina ed arrivare alle sette di sera.
La mattina ci siamo svegliati con una vista mozzafiato, infatti la nostra stanza si affaccia direttamente sulla vallata e sul fiume sottostanti. Colazione e pronti per partire. I primi chilometri sono abbastanza semplici. Qualche salita, parecchio sterrato, ma tutto nella norma per questo tipo di viaggio. Per l’ora di pranzo siamo nella città di Tomar, antica sede dell’Ordine dei Templari. Tutto richiama templari, dalle bandiere e gli stendardi crociati ai nomi dei negozi. La città è dominata da un castello, bellissimo, ma in collina e lontano per chi deve ancora pedalare per oltre trenta chilometri su sterrato.
A Tomar il Miche conclude la sua giornata sui pedali, dopo ventidue chilometri; anche oggi una buona prova.
Il pomeriggio si rivela complicato. Subito dopo Tomar ci immettiamo in una strada sterrata, tra eucalipti e sugheri. Dopo poco il piano lascia il posto alla salita e lo sterrato alla ghiaia. Ci aiutiamo a vicenda a spingere le bici un tratto alla volta. La salita non sembra finire mai. Proseguiamo spingendo le bici sulla ghiaia per oltre due ore, stanchi e impolverati.
Intanto sulla nostra testa continuano a passare incessantemente i Canadair. Si scorge in lontananza un imponente nuvola di fumo che cambia costantemente forma. A circa venti chilometri da noi sta divampando un enorme incendio.
Sono le quattro e mancano ancora ventiquattro chilometri. Ci fermiamo ad un bar per rifocillarci. Gelato per tutti e acqua fresca per riempire le borracce.
Riprendiamo la marcia, sempre in salita. Facciamo frequenti soste per mangiare fichi e uva abbondantissimi lungo la strada. Dopo un po’ le vigne e gli alberi di fico lasciano il posto ai castagni. E noi continuiamo a salire.
Arriviamo finalmente a Alvaiázere. La vista del cartello della città scatena cori da stadio. Andiamo subito a cercare il nostro ostello. Un ostello che sembra conosciutissimo sul cammino portoghese, infatti altri hospitaleros ci hanno parlato dell’Albergaria Pinheiros. Ad accoglierci calorosamente Carlos Pinheiros, un guardiacaccia che gestisce l’ostello con enorme passione. Ci porta a sistemare le bici, ci fa vedere i vari locali, ci dispensa consigli su tutto e poi ci dice che ci vediamo alle nove per il timbro sulla credenziale. Andiamo a mangiare in una tavola calda li vicino che ci ha consigliato un pellegrino siciliano ospite di Carlos. Mangiamo benissimo in quattro: io e Micky piatto unico ed abbondante con filetto di merluzzo fritto, riso, insalata e patate fritte, Dudu e il Miche hamburger con patatine fritte.Acqua, mezzo litro di vino e una bottiglia grande di seven up per venti euro complessivi.
Torniamo in ostello Carlos ci aspetta per il timbro sulla credenziale, o meglio, i timbri. Ci fa quattro diversi timbri, tutti particolari. Un timbro rialzato completato da della cera lacca rossa, un timbro argentato, un gagliardetto di stoffa e un timbro impresso su cera lacca argentata. Spettacolare.
Domani ci aspettano sessanta chilometri, speriamo più semplici di quelli percorsi oggi.
Comments
1 commentoGiovannella
Ago 18, 2017Che belle credenziali,peccato che non avete più le altre!Quest’ultime sono sicuramente le più originali