Un giorno nella capitale andalusa, Siviglia. Una bella città, pulita e ordinata, con tanti turisti che si affollano in strette vie colorate, piene di negozi di souvenir, e piazze piene di vita, ricche di localini che servono cibo e bevande a tutte le ore del giorno.
Siamo atterrati ieri sera, dopo un viaggio tranquillo, abbiamo ritirato le nostre bici e…. come al solito la mia ha subito dei danni. Il ciclocomputer ha il vetro rotto. Non iniziamo benissimo. Decidiamo di andare in albergo in bicicletta. Google ci suggerisce due strade per raggiungere all’albergo: la prima, notevolmente più breve, comporta di percorrere un pezzo di autostrada; la seconda, più lunga, ci fa percorrere strade secondarie. Un poliziotto ci consiglia decisamente la prima opzione. “Qui lo fanno tutti!” Un pezzo di autopista, prima uscita e il gioco è fatto. Bene, ci lasciamo convincere. Il caldo fuori dall’aeroporto è soffocante, ma effettivamente, a parte il fatto di percorrere una autostrada in bici, di notte, con due bambini, in meno di mezz’ora siamo in albergo.
Questa mattina sveglia comoda, colazione e via verso il centro di Siviglia. Ci dirigiamo subito nell’albergo nel quale dormiremo per scaricare i bagagli e viaggiare comodi. E’ nel centro di Siviglia in un vicolo stretto stretto. Ci aspetta una signora sulla sessantacinquina scorbutica e con nessuna voglia di comunicare. Ci dice che le biciclette devono stare per strada e non ci avrebbe permesso in nessun modo di portarle dentro. Lasciamo i bagagli, la discussione (anche se è nostra intenzione riprenderla, dopo i numerosi consigli di non lasciare i mezzi fuori per la notte), e iniziamo il nostro giro turistico. Penso che la bicicletta sia il mezzo ideale per visitare una città, e Siviglia ha molte piste ciclabili ben tenute. Piazza di Spagna, la torre dell’oro, piazza dell’Arena (dove fanno le corride, a Siviglia molto sentite), la cattedrale. Un centro storico caratterizzato da architetture di influenza araba e richiami di flamenco. Parchi verdi e ben tenuti con cicale che, al contrario delle nostre che hanno la loro classica intermittenza, qui cantano un unico suono continuo.
Ogni fontanina è buona per rinfrescare l’acqua delle borracce e bagnarsi la testa, dati i 45 gradi con umidità altissima.
Una cena a base di tapas e poi in albergo. Dobbiamo affrontare la signora scorbutica e convincerla a farci mettere le bici dentro. Dopo mezz’ora di discussione, estesa ai parenti della signora, Micky è riuscita nell’intento, anche se abbiamo dovuto accettare di “non essere normali”. Pazienza 🙂
Domani ci aspettano il Portogallo e la prima pedalata in Algarve.
Comments
1 commentononna Lella
Ago 6, 2017Ale, a Siena, per il palio benedicono i cavalli……la prossima volta quando partireteFATTI BENEDIRE LA BICI!!!!!