Una tappa più corta delle altre che ci ha permesso di avere un assaggio di Porto, e di una sua libreria, considerata la più bella del mondo.
Sveglia la mattina alle sei e un quarto, preparazione bagagli e colazione. Prima delle otto siamo già in sella. L’uscita da São João da Madeira risulta piuttosto faticosa con due salite micidiali, di cui la seconda interminabile. Continuiamo a seguire la freccia gialla, che, come al solito, con lo scopo di tenerci lontani dal traffico, ci fa percorrere strade acciottolate, sterrate o comunque improbabili.
Un forte rumore alla bici di Micky ci fa fermare. Un controllo veloce e notiamo subito che si è rotto un raggio; la ruota ora è storta. Impossibile continuare con il tracciato indicato dalla freccia gialla; finiremmo col danneggiare maggiormente la bici. Proseguiamo, ma la bici continua ad avere problemi. Ci fermiamo per controllare meglio; un pezzo di raggio si è incastrato nel deragliatole posteriore. Una bella pulita e via verso Porto con due obiettivi: visitare la città e sostituire il raggio.
Ci soffermiamo in dei giardini sopra Porto per pranzare e ammirare la città dall’alto. Bellissima. Abbiamo un intero pomeriggio per visitarla. Decidiamo di andare a scaricare i bagagli al nostro rifugio per quella notte, la casa diocesana del seminario di Vilar. Mentre scendiamo passiamo da un negozio di biciclette di strada. Un ragazzo gentile e disponibile ci spiega di non poterci sostituire il raggio in quanto offre solo servizi di noleggio bici e tour per la città, ma ci regala un raggio, che successivamente capiamo di non poter utilizzare perché sprovvisti di un estrattore del pacco pignoni.
Porto è una città costruita su colline e le sue strade sono o in salita o in discesa. Nessun piano. Decidiamo pertanto che oltre ai bagagli lasceremo al seminario anche le biciclette e ci faremo un giro a piedi.
Porto sorge sulla riva del fiume Douro, a pochissima distanza dall’oceano Atlantico. Continuiamo a ripensare all’oceano e a quanto ci è piaciuta la sua presenza in Algarve. In un minuto io e Micky decidiamo. Proseguiremo il nostro cammino per la costa. Si può fare. Si tratta di cambiare due tappe: anziché passare dall’interno percorreremo tutta la costa. Nella nostra camera annulliamo le prenotazioni per i due giorni successivi, pianifichiamo le due nuove tappe e troviamo dei posti dove dormire. Ora possiamo uscire!
La prima tappa è libreria Lello, una libreria considerata a ragione la più bella del mondo. Sembra di essere in un film di Harry Potter. Bellissima. Tutta in legno (o finto legno) intarsiato, con una scala altrettanto bella che ci conduce al piano superiore.Per entrare occorre acquistare un biglietto di quattro euro, che sarà scalato dal prezzo di un futuro acquisto. Sicuramente vale la pena di visitarla.
Successivamente un giro in centro con visita alla chiesa di Santa Caterina. Purtroppo non ce la facciamo a fare una visita alle cantine in cui si produce il vino Porto, sicuramente il prodotto più rappresentativo della città, ma non me lo farò mancare 🙂 .
Cena tipica con francesinha, una specie di toast ripieno di carne, salsiccia, prosciutto cotto e formaggio, con sopra un uovo e irrorato di una salsa alla birra. Non esattamente un piatto rinfrescante per farci sentire meno i trentuno gradi con umidità altissima, ma buono.
Ora a nanna perché domani c’è ancora da riparare un raggio e poi da fare oltre settanta chilometri lungo la costa.
Comments
1 commentoGiovannella
Ago 24, 2017Te lo avevo già scritto che dovete farvi benedire le bici come succede con i cavalli del Palio di Siena?