Siamo a Vila Nova da Barquinha dopo un ferragosto passato sui pedali, tra campi di peperoni, vigneti e sughereti, pieni di polvere e sotto il sole cocente, stanchi e con i dolori alle gambe, ma felici.
Sveglia in ostello a Santarém, abbondante colazione e in sella. La signora ci spiega da dove passare per attraversare la storica porta per Santiago. E’ un percorso sconsigliato alle biciclette, ma noi non possiamo non passare dalla porta che ha visto, nei secoli, il passaggio di migliaia di pellegrini. Ci fermiamo brevemente in un parco delimitato dalle mura di fortificazione della città, un tempo capitale del Portogallo, e via verso la porta per Santiago.
Incontriamo due pellegrini italiani con i quali scambiamo due parole condividiamo la strada per arrivare alla porta, iniziamo quindi la discesa verso le pianure coltivate.
Capiamo subito il motivo per cui scendere dalla porta per Santiago è sconsigliato alla biciclette. Una discesa ripidissima, un brutto sterrato e il dirupo da un lato. Scendiamo con cautela bici alla mano. Una faticaccia di prima mattina.
Ci imbuchiamo subito in una stradina sterrata, tra i campi di peperoni per poi, dopo qualche chilometro passare ai vigneti; inizia la regione del vino portoghese. Giusto per capire come sarà la vendemmia quest’anno, cogliamo furtivamente una bella pigna d’uva che condividiamo durante la pedalata. All’unanimità stabiliamo che sarà una grande annata 🙂 .
La strada scorre bene, anche se pedalare sullo sterrato, con tratti sabbiosi e tratti fangosi, per l’irrigazione, è faticoso. Fortunatamente dopo un po’ a farci da schermo solare ci pensa una bella sughereta, con sugheri giganti che ci fanno ombra. Dopo circa ventidue chilometri arriva il momento di dare un po’ di respiro al Miche. Bici al rimorchio e lui sul seggiolino. Sta comunque migliorando giorno dopo giorno.
Sosta per il pranzo nella quale mi concedo un mini porto e ancora in sella. Siamo già stanchini, i dolori alle gambe iniziano a farsi sentire e vogliamo arrivare presto a Vila Nova da Barquinha.
Sosta a una fontana per rinfrescarci. Come. Ogni fontana che incontriamo da queste parti è circondata da numerose vespe. Oggi ho avuto la peggio con una puntura di vespa ad un dito. A parte il dolore lancinante iniziale, e un po’ di intorpidimento poi, nessun fastidio.
Il tempo di un altro incontro con tre pellegrini, due spagnoli ed un italiano di Torino che ci chiedono se possono farci delle foto e proseguiamo il nostro percorso.
Prima delle cinque riusciamo ad arrivare alla destinazione odierna. Una doccia, una cena al ristorante (festeggiamo il ferragosto), cottura di riso integrale con il fornellino nel bagno e a letto. Dopo i quasi cinquanta chilometri percorsi oggi ce ne aspettano settanta domani.