Due giorni sui pedali che ci hanno avvicinato sensibilmente alla punta ovest dell’Algarve, Cabo de São Vicente. Una tappa lunga e faticosa che ci ha portato da Quarteira a Portimão e una brevissima fino a Lagos.
La prima tappa ci ha visto attraversare l’Algarve più turistica, con cittadine e paesi, curati e ricchi di servizi per i turisti. Villamoura, il primo paese incontrato dopo Quarteira, oltre ad essere verdissimo, pulito e con numerose aree attrezzate per allenarsi, è circondato da campi da golf immensi. Si viaggia per chilometri con green, laghetti, isole di sabbia e un viavai di golf car su entrambi i lati della strada. Albufeira rappresenta, probabilmente, l’Algarve più conosciuta, con lunghe spiagge sovrastate da alte rocce rosse di falesia e una presenza notevole di turisti stranieri. Si mischiano vicoli stretti da case bianche e vicoli pieni di insegne luminose di locali bar e ristoranti.
L’escursione termica è notevole. La mattina alle otto è piuttosto fresco, tanto da richiedere una felpa, intorno alle due di pomeriggio si sfiorano i quaranta gradi.
Sveglia la mattina in campeggio abbastanza infreddoliti. Felpa e colazione. Preparazione bici e per le nove già in sella. Il fresco della mattina e una bella pista ciclabile tra campi da golf aree fitness ci fa macinare chilometri senza neanche accorgercene. Dopo si inizia a salire. Il Miche inizia ad accusare. Sosta ad uno dei tanti chioschi che propongono spremute di arancia: spremute a volontà per tutti. Poi tutta una tirata fino ad Albufeira.
Una spiaggia da cartolina e un oceano di fronte non potevano non valere una sosta. Costume e via in acqua. Oddio, in acqua, in battigia. L’acqua è di un gelido che paralizza. Solo a tenerci le caviglie entra il dolore. Dudu riesce coraggiosamente a fare il bagno, anche se dopo pochi secondi esce per poi rientrare e rimanerci ancora pochi secondi. Ecco perché in acqua non c’è nessuno!
Il pomeriggio scorre tra saliscendi faticosi, sterrato, e caldo torrido che ci costringe a fare diverse soste in vari bar per una bibita rinfrescante. È dura, ma finalmente arriva Portimão, con il suo lungo ponte sul fiume, e il nostro ostello. La cena è preparata nella cucina comune dell’ostello, affollatissima e con un forte odore di diversi tipi di cucine, tutte speziatissime, forse troppo.
La seconda tappa è breve e abbastanza semplice. Dopo una abbondante prima colazione subito in sella. A parte un primo tratto sterrato, il resto del percorso si mantiene su una strada statale con diversi saliscendi non impegnativi fino a Lagos. Il Miche ha percorso i ventisei chilometri della tappa interamente in sella alla sua bicicletta e questo lo rende particolarmente orgoglioso. Arrivo per l’ora di pranzo al campeggio. Per noi l’occasione di riposarci un po’, per i bimbi quella di vivere la vita di campeggio che li rende euforici. Vorrebbero fare tutto.
Domani l’ultima tappa della prima parte del viaggio, per ora bellissimo.
Comments
1 commentoMarco
Ago 9, 2017Un abbraccio da tutti noi….non vi ferma niente…grandi dudu,s
Giovannella
Ago 10, 2017Ma che belli,Ale poi con la birretta in mano….
Paolo
Ago 10, 2017Com’è il succo di frutta al luppolo ?
Alessandro Falleni
Ago 11, 2017Ottimo. Luppolo e limone. 🙂