C’è poco da dire. Per chi, come noi, è nato vicino al mare è difficile starne lontano per troppo tempo. Per due giorni torneremo a pedalare con l’oceano alla nostra sinistra e con il profumo di salmastro nella narici.
Sveglia la mattina, colazione, bagagli e via. Il primo obiettivo della giornata, prima ancora di metterci in viaggio, è riparare la bici di Micky. Google ci fornisce una serie di negozi che potrebbero risolverci il problema. Il primo apre alle 9:30; perfetto per noi. Se tutto va bene, al massimo alle 10:30 saremo in viaggio.
Arriviamo davanti al negozio intorno alle 9:30 ed è chiuso. Aspettiamo, ma non apre. Chiedo ad un bar vicino e mi dice che il signore, generalmente, apre con calma, intorno alle 11. Noi non abbiamo molto tempo e decidiamo di passare al secondo della lista, a tre chilometri da dove ci troviamo: ovviamente tutti in salita. Arriviamo davanti al negozio già affaticati, ma ci aspetta un bel cartello “Fechado para férias”. Si mette male, molti aprono alle 14:00 e noi dobbiamo partire. Decidiamo di tornare al primo negozio e di aspettare pazientemente le 11.
In coda, ad aspettare con noi due signore belghe con una carrozzina a rotelle che devono soltanto gonfiare le ruote. Problema facilmente risolvibile; prendo pompa ed adattatore e gonfio le ruote, almeno il loro problema è risolto, in più gratuitamente 🙂 . Insistono per ricompensarci, ma i favori sono favori; loro insistono dicendo che per loro è importante potersi sdebitare. Dieci euro ai bimbi per il gelato. Noi non riusciamo a ripartire, almeno lavoriamo 😀 .
E’ mezzogiorno e il negoziante non si vede. I chilometri da percorrere sono sempre tanti, quindi decidiamo di partire, nella speranza di trovare qualcosa per strada; ovviamente, per motivi di tempo, decidiamo di non far pedalare il Miche.
Ci immettiamo poi in una pista ciclabile ben tenuta che, tra tamerici e palme, ci ricorda un po’ il lungomare di Livorno. Li troviamo un negozio con un ragazzo in grado di riparare la bici di Micky. Perfetto. Alle 14 possiamo finalmente ripartire.
Usciamo da Porto, arrivando prima al faro che segnala la fine del fiume e l’inizio dell’oceano Atlantico, poi attraversiamo una zona in cui decine di ristoranti grigliano del pesce fresco direttamente in strada con decine di persone sedute ai tavoli. L’odore di pesce alla griglia è inebriante, e, se non fossimo stretti con i tempi ci sederemmo anche noi.
Da li in poi il percorso ripaga in pieno tutte le nostre aspettative. Probabilmente è il più bel percorso sul quale abbiamo mai pedalato. Oltre cinquanta chilometri tra passarelle di legno e pista ciclabile a dieci metri dall’oceano. Peccato che le immagini non riescano a rendere giustizia alla bellezza di questi luoghi.
Non poteva mancare l’ennesimo danno alla mia bici. Deragliatore anteriore andato 😀 , ma ormai non ci ferma più nessuno. Attrezzi fuori e riparazione temporanea che mi permetterà di arrivare a Santiago.
Attraversiamo diverse località balneari; persone in spiaggia e centri vivaci, pieni di negozi e persone. Intanto si sta facendo tardi, avvisiamo l’ostello e acceleriamo il passo. Sono quasi le otto e mancano ancora 12 chilometri; una quarantina di minuti e siamo all’ostello. mentre scendiamo dall’ennesima passarella in legno un rumore sinistro ci fa girare. Noooooooo. Si è rotto il perno del rimorchio e l’unica soluzione è quella di far pedalare il Miche.
Avendo avuto già brutte esperienze con gli ostelli per pellegrini che, anche in presenza di conferma, dopo una certa ora danno via i posti letto decidiamo di separarci. Io e Dudu corriamo a prendere possesso della camera, Micky e il Miche ci seguono rispettando i tempi del Miche.
La strada si fa sterrata, attraversiamo un bosco, poi sampietrini e a seguire una strada asfaltata. Finalmente arriviamo all’ostello, dopo settantuno chilometri. Mettiamo le bici dentro, facciamo il check in e facciamo timbrare le credenziali. Fuori è buio, ma sappiamo da Micky che sono vicini.
Una volta riuniti, cena, doccia e letto. Ci aspettano oltre sessanta chilometri per il giorno dopo.
Le difficoltà tecniche di questa giornata sono state tante, ma la bellezza del percorso e le sensazioni provate rimangono uniche!
Comments
1 commentoGiovannella
Ago 24, 2017Le foto sono stupende ma anche la sfiga non è male