Di nuovo alla fine del mondo! Dopo Finisterre, raggiunto l’anno scorso al termine del Cammino di Santiago (cammino reale francese), ci troviamo di nuovo di fronte all’oceano con lo sguardo che si affaccia verso le Americhe. Le sensazioni sono sempre speciali. Ingordigia degli occhi, per raccogliere più immagini possibili. Ingordigia dei polmoni per fare il pieno di quell’aria pulita, salubre e per noi ricca di libertà. Ingordigia dell’anima, per raccogliere ed immagazzinare tutte le emozioni che si provano. E poi un pizzico di orgoglio per il risultato raggiunto.
Oggi il percorso per arrivare qui è stato particolarmente faticoso. Lunghi tratti sterrati e una serie interminabile di saliscendi, con lunghe e ripide salite seguite da discese altrettanto ripide. Il Miche ha accusato la fatica, tanto che già in tarda mattinata è sceso di bicicletta dicendo: “Le mie gambe sentono la fatica. Oggi bici basta!”, lasciando la bici nel mezzo della strada. 😀 Bici al rimorchio, consapevoli della durezza del percorso e dei progressi che comunque sta facendo un bambino di cinque anni e mezzo.
Ci siamo svegliati la mattina nella nostra tenda, abbiamo preparato e consumato una ricca colazione con latte, yogurt, frutta, brioche con Nutella, cereali, pane e burro di arachidi. Pronti per la bici. Già l’uscita da Lagos si è fatta sentire nelle gambe. Poi un susseguirsi di salite e discese tra alte falesie di roccia rossa e spiagge incantevoli, frequentate per lo più da surfisti con pick up e furgoni carichi di tavole, occhiali specchiati e bermuda. Una sorta di piccola California europea. Noi ci accontentiamo, per il momento di qualche foto.
Sosta per rifocillarsi al solito supermercato dove il Miche fa amicizia con un cane, che poi ci seguirà per qualche centinaio di metri.
Prima di Sagres, tagliamo per una lunga strada sterrata verso Cabo de São Vincente. Qualche attraversamento di troppo di serpenti, ma ci conduce quasi fino al faro. Bello, ma sopratutto simbolico. Un furgoncino che vende hot dog ci ricorda che li si può trovare l’ultima salsiccia prima dell’America.
Sistemazione in campeggio, doccia, e, per suggellare l’impresa, spaghetti aglio, olio e peperoncino cucinati nel nostro mini fornellino ad alcool. Finale con il naso all’insù a cercare di vedere qualche stella cadente.
Unica nota stonata, in una giornata che per emozioni provate è una sinfonia perfetta, la mia bicicletta, la cui riparazione provvisoria sta cedendo e la catena salta dopo poche pedalate. Speriamo di riuscire a ripararla a Lisbona…
Comments
1 commentoGiovannella
Ago 12, 2017Grande Miche sei l’orgoglio di tutti noi.Ma che dire di Niccolò che da anni pedala……un grande!