Ultima giornata a contatto con l’oceano Atlantico e ultima giornata trascorsa interamente in Portogallo. Domani attraverseremo il confine con la Spagna, entreremo in Galizia e sentiremo Santiago sempre più vicino.
Ci svegliamo a Esponsede sommersi da una fitta nebbia; un fenomeno strano e affascinante in piena estate e a due passi dall’oceano. Prima di metterci in viaggio dobbiamo cercare di riparare il gancio per rimorchiare la bici del Miche; senza è impossibile arrivare a Santiago nei tempi stabiliti, dato che il Miche ha una autonomia di 20-25 km.
Facciamo colazione con calma, ci prepariamo e chiediamo alla signora dell’ostello un consiglio su dove poter riparare il gancio. La signora ci indica un negozio di biciclette e chiama per avvisare del nostro arrivo.
Ad attenderci Manuel Rocha, un signore sulla sessantina che cerca da subito la maniera di aiutarci. Nel frattempo ci racconta aneddoti su aneddoti del Cammino di Santiago, anzi, dei Cammini di Santiago: il francese, quello del norte, quello della playa, l’Inglese, il Portoghese, il primitivo, il Portoghese della costa, la variante espitritual del Cammino Portoghese e chi più ne ha più ne metta.
Manuel prende una lima e pareggia un supporto rovinato, poi inizia a girare nei negozi vicini con il gancio in mano in cerca di un nuovo perno. Nel giro di mezz’ora abbiamo il gancio riparato, e una cultura sul Cammino di Santiago che non avevamo fino ad allora. Prima di andare via ci dice di essere uno dei quattro confratelli del Cammino di Santiago per il Portogallo e di curare i vari percorsi con mappe e segnaletica.
Ora siamo pronti davvero. Fino a quando possibile vogliamo pedalare a contato con l’oceano. Lasciamo la strada indicata dalla freccia gialla e ci avventuriamo in strade sterrate, pinete, sampietrini, spiagge di pietre ma soprattutto sabbia. È massacrante spingere la bici sulla sabbia, pesa una tonnellata. Iniziamo decisamente ad essere stanchi. Sono quasi le due di pomeriggio, non abbiamo fatto neanche dieci chilometri, non abbiamo visto un metro di asfalto e, soprattutto, mancano oltre cinquanta chilometri alla nostra destinazione.
Decidiamo di rientrare verso un paesino, fermarci a mangiare e proseguire per un po’ su strada. Il paese è un po’ nell’interno, per cui per raggiungerlo attraversiamo tanta campagna. Coltivazioni di cavoli, tante, ingrediente principe della sopa portoghese. Arriviamo al paesino e l’unico negozio presente è un mini market; va benissimo. Pane, affettato, yogurt e pesche. Bici del Miche al rimorchio e via con l’asfalto.
In teoria dovremmo far presto in quanto il percorso non presenta particolari pendenze, in pratica abbiamo un forte vento contrario che rende complicato il nostro piano. Procediamo lentamente e, a parte una sosta presso una postazione di volontari per mettere un timbro nelle credenziali, non ci fermiamo. Abbiamo promesso a Dudu, già dal giorno prima, che anche a costo di arrivare a Vila Nova de Cerveira di notte, ci saremmo fermati per fargli fare l’ultimo bagno nell’oceano. Il problema è che ora è freddo.
Intorno alle sei e mezza di sera il vento cala, pertanto decidiamo di fermarci alla prima spiaggia che incontriamo, prima di allontanarci definitivamente dall’oceano risalendo un fiume verso l’interno. Troviamo l’ennesimo paesino a vocazione turistica con una bella spiaggia piena di persone ed un forte in mezzo al mare. Perfetta per fermarci. Il mare è un po’ agitato, l’acqua è gelata e il sole non è più così caldo, ma chi lo ferma Dudu; costume e a giocare nell’acqua. Un’ora tra mare e corse nella sabbia, su e giù. Chi gliela darà tutta quella energia, dopo quaranta chilometri, di cui dieci massacranti e oltre venti ancora da percorrere. Va bene così.
Ultimi chilometri sofferti, ma arriviamo, anche se è buio. Ci permettiamo il lusso di fermarci ad un supermercato a comprare gli ingredienti per una cena decente, senza dover mangiare sempre baccalà fritto o carne con prosciutto cotto, formaggio e uovo.
Cena cucinata con il nostro fornellino ad alcool, e nanna. Oggi siamo davvero stanchi.
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1 commentoGiovannella
Ago 25, 2017Super Dudu in azione