Serata alla Bodeguita del Medio. Cibo cubano e mojito in una saletta con i quadri di personaggi famosi e personaggi che hanno fatto la storia, almeno di Cuba. Cantanti, attori, scrittori e poi i rivoluzionari: Il Che, Cienfuegos, Fidel. Tutti li in posa sorridenti che ci guardano mentre mangiamo e mentre Cuba nel frattempo sta cambiando.
Un’ultima passeggiata notturna all’Avana, prima del congedo dell’ultimo giorno, e poi a casa.
Stamattina sveglia all’alba, questo fuso dobbiamo ancora digerirlo, e pronti per la bici. Il diluvio notturno ci ha fatto preoccupare di dover fare la prima pedalata sotto l’acqua, ma stamani, anche se il tempo non prometteva niente di buono non pioveva. Via allora in centro per pubblicare un post in una delle pochissime aree nelle quali e’ possibile accedere alla rete e poi via verso Mariel, noi e altri 300 su un’unica linea.
Lasciando l’Avana vecchia si passa attraverso un’Avana piu’ moderna, ma sempre decadente e con meno fascino. L’architettura ricorda quella sovietica che si vede nei documentari con stabiloni di cemento abbastanza tetri.
Poi, piano piano, la campagna, il mare. Abbiamo cercato invano un supermercato per avere un po’ di scorta di cibo per strada, ma sono pochi e quei pochi non hanno praticamente niente. Meglio fermarsi nei mercati che vendono frutta e rifornirsi li: banane, croccante di arachidi e di sesamo, miele tutti pagati con la moneta loro il pesos cubano. Le monete a Cuba sono due, il pesos cubano e il pesos convertibile per i turisti. Il cambio con il pesos convertibile e’ praticamente 1:1 con l’euro, mentre per un pesos convertibile danno 24 pesos cubani. Ovviamente i prezzi per i cubani, espressi in pesos cubani, per noi sono molto vantaggiosi.
Dall’Avana a Mariel l’unica strada e’ una strada principale, trafficata, ma piacevole. Ogni tanto si incontra un paesino. Case diroccate, tante bici taxi, musica cubana e bambini che giocano.
Una sosta ad un chiosco per un guarapo, una bevanda dolcissima non identificata, ma buona e via ancora.
Arrivati a Mariel sosta in un mercato per comprare un ananas e chiedere se era possibile dormire da qualche parte. La solita gentilezza delle persone cubane innesca un giro di telefonate e un signore ci viene a prendere per trovarci una sistemazione. Una casa carina, pulita con bagno privato. Un lusso. Ora il tempo di scrivere un post nel parco e poi dobbiamo organizzarci per la cena, mentre Dudu e il Miche, nativi di Cuba, parlano uno spagnolo stretto con un bambino. Domani di nuovo sui pedali. Tappa breve perche’ e’ prevista la prima sosta in spiaggia. Buena.
Comments
1 commentoPaolo
Dic 23, 2016Prendi esempio da quel cubano che portava sulla bici moglie e figli
Olimpia
Dic 24, 2016mi fate un’ invidia ce non ti puoi immaginare…..baci….nery e olly